Violenza e droga
nel centro di Como
«Abbiamo paura»

Blitz in piazza Gobetti, 30 ragazzi identificati

Ma il problema rimane, tra risse e sporcizia

I residenti: «Pericoloso uscire di casa la sera»

Chiedono di nuovo aiuto i residenti e i commercianti di piazza Gobetti, sorta di centro sociale a cielo aperto nel cuore della città, tra le vie Plinio, Albertolli, Ballarini e piazza Perretta.

Lo fanno all’indomani di un intervento coordinato nel tardo pomeriggio di sabato dai carabinieri della compagnia di Como che, intervenuti in massa con una stazione mobile, hanno identificato una trentina di ragazzini quasi tutti minorenni, denunciandone due per possesso di sostanze stupefacenti.

«La pulizia? A nostre spese»

Il problema è noto, non soltanto perché se ne sia scritto e detto molto, ma anche perché, negli anni, e in tempi più recenti, in questura e in Comune si sono accumulate denunce, esposti e segnalazioni in qualche caso molto ben circostanziate. Le ultime, in ordine di tempo, riguardano la presenza di gruppi più o meno numerosi di stranieri che, armati di impianti stereo portatili, giocano a carte seduti per terra, sparando a tutto volume musica araba.

Folclore sì, ma anche guai seri di ordine pubblico - simili a quelli che sempre da queste parti si registravano con maggiore frequenza fino a qualche anno fa -, che si aggiungono alle zuffe, alle risse, alle sbornie di massa, al frainteso utilizzo di aiuole, selciato e fontane, che tutti - a quanto pare - scambiano per il bagno di casa propria: «Rientrare tardi la sera con i bambini diventa pericoloso», dicono i residenti, che evitano anche di uscire con il cane, lui sì legittimo titolare del “bagno”: «Succede di tutto - racconta una mamma - C’è quello che prende a calci le vetrine dei negozi, quello che spia le clienti, quelli che si picchiano. Il problema è che la piazza è chiusa e facile da sorvegliare. Se arriva un vigile o un poliziotto transitando da uno degli accessi, tagliare la corda è facilissimo. I clienti degli esercizi commerciali scappano, tanto che qualcuno sta anche pensando di trasferirsi. E poi cambia molto in base alle fasce orarie. Per esempio nei giorni feriali, tra le 17 e le 18 ci sono soltanto adulti, mentre nel fine settimana prevalgono i ragazzini. Noi, invece, siamo sempre qui. E non ne possiamo più».

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