Variante Tremezzina, c’è un “sì”
Ma la Soprintendenza
si prende altri quattro mesi

Sostanziale via libera al nuovo tratto di variante in galleria, ma sono stati chiesti accertamenti tecnici che porteranno via altri mesi

Per la prima volta, dopo un “no” e un “ni”, la risposta della Sopraintendenza alle modifiche progettuali alla variante della Tremezzina è un sostanziale “sì”. Ma, come se in questa vicenda non si fosse già perso abbastanza tempo, prima del via libera occorreranno altri accertamenti tecnici: in soldoni, passeranno almeno quattro mesi.

Oggi a Milano nella sede di corso Magenta della Soprintendenza si doveva decidere parte del futuro dell’infrastruttura più attesa dell’intero territorio, perché l’ente doveva esprimere il proprio definitivo parere sulle (ulteriori) modifiche progettuali al tracciato.

Il nocciolo è la proposta - ponderata a lungo dallo staff di progettisti della Provincia guidato dall’ingegner BrunoTarantola e anticipata domenica dal nostro quotidiano - di interrare l’intero tratto (circa un chilometro) che va dalla Torre di Spurano di proprietà del Fai al viadotto Perlana, al confine tra Ossuccio e Lenno. Un compromesso per limitare l’impatto ambientale in un tratto di indubbio valore, sopra la Zoca de l’Oli e vicino al santuario del Soccorso e al Sacro Monte patrimonio Unesco.

Quando la Soprintendenza darà semaforo verde, la decisione dovrà poi essere formalizzata al Consiglio dei Ministri. In caso contrario, la parola ultima spetterà proprio al Consiglio dei Ministri. Quando, però, non si sa.

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