Un sopravvissuto al Perù
«Ora cerco la pace»

Alla “Grignetta vertical” parla Giacomo Longhi

Ma nessun riferimento sulla dinamica del dramma

«Voglio superare quello che è successo. È una cosa spaventosa e sto cercando di guardare avanti. Anche perché voglio tornare al lavoro. Sto cercando di concentrarmi sulla mia vita, di sospendere per un attimo quello che è accaduto».

Sono le parole di Giacomo Longhi, 23 anni, di Cucciago, uno dei due sopravvissuti alla tragedia dell’Alpamayo. Tornato dal Perù è presente ai Piani Resinelli, sopra Ballabio, Lecco - dove ha preferito non esserci, all’ultimo momento, Marco Ballerini, 25 anni, l’altro compagno di cordata ritornato vivo al campo base - per partecipare al Grignetta Vertical.

All’organizzazione della corsa in montagna ha contribuito Matteo Tagliabue, 27 anni, di Cantù, uno dei due alpinisti precipitato a non molta distanza dalla vetta della piramide bianca nella Cordillera Blanca, quando era a circa 5mila e 500 metri, insieme a Enrico Broggi, il concittadino di 29 anni.

Per Tagliabue ha annunciato un minuto di silenzio Ruggero Forni, il presidente del Gsa Cometa, il gruppo di trentanove atleti della corsa in quota di cui faceva parte Matteo e che ieri, tra i suoi corridori, ha visto al nastro di partenza Giacomo. Il pettorale numero 40, maglia nera del gruppo sportivo, occhiali bianchi.

Leggi la testimonianza sul numero in edicola domenica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA