«Un inferno in Ucraina. Mai avuta tanta paura». La guerra vista da vicino

Asso Massimo Invernizzi è rientrato dopo dieci giorni trascorsi a portare aiuti a persone e animali. L’incontro con Cisternino di Ponte Lambro vicino a Kiev

Un viaggio tra i paesi martoriati dai missili russi; da Mykhailivs’ka square a Kiev, una piazza in cui restano solo gli scheletri dei mezzi militari completamente distrutti, a Bucha dove i palazzi sono sventrati dalle bombe, fino a una riserva diventata il rifugio di quattrocento animali grazie a un cittadino originario di Ponte Lambro. Un viaggio nell’Ucraina di questi giorni per prestare aiuto a uomini e animali messi a dura prova dalla guerra, e per registrare un documentario su Andrea Cisternino il fotografo di Ponte Lambro rimasto a rischio della vita insieme a più di 400 animali nel suo rifugio nei dintorni di Kiev.

«Mai provata così tanta paura in vita mia». L’assese Massimo Invernizzi è appena tornato da un viaggio compiuto in Ucraina dal 3 al 13 gennaio. «Quasi non mi sono reso conto di cosa stavo facendo. Sono partito forse poco consapevole, quando sono arrivato sul posto sono rimasto spiazzato: non è come la “vendono” in televisione. C’è una situazione terribile e se devo dire la verità la paura maggiore che ho avuto non è stata quella di essere colpito da una scarica di mitra, ma di sparire nel nulla. Capisci quanto conti poco l’essere umano in quelle situazioni, credo che molti dei tuttologi che impazzano in Italia dovrebbero provare a trascorrere qualche giorno in Ucraina». 

Sempre fotografato

Invernizzi è partito dall’Italia il 3 gennaio. «Siamo arrivati a Kiev il 5, è stato un viaggio complicato ma nulla al confronto del rientro. In quel caso sono partito l’11 mattina e sono rientrato a casa il 13 sera: 62 ore di viaggio con 19 ore fermi in dogana tra l’Ucraina e l’Ungheria senza avere nulla da mangiare».

Tornando alla paura Invernizzi racconta meglio i sentimenti provati in Ucraina: «Non ho mai avuto così tanta paura in vita mia. Ad ogni check point fotografavano il passaporto. Ero l’unico straniero, più di una volta ho visto un particolare interessamento nei miei confronti, ho notato di essere ripreso da alcune videocamere: in piazza Kiev due militari ci stavano palesemente filmando. Poi bisogna comprendere anche il timore che crea l’allarme antiaereo; la città si svuota in pochissimi istanti».

Militari in riserva

Invernizzi ha fatto le riprese video di Andrea Cisternino per la cui sorte si era temuto nel marzo scorso, quando le cronache avevano evidenziato il suo impegno verso gli animali. «Vive in un’area di 20mila metri quadrati in mezzo al nulla dove ospita 450 tra cavalli, cani, gatti, galline. Insieme ci siamo recati in altre colonie della zona per sfamare altri animali. Siamo andati anche in questa bellissima riserva in cui i militari davano da mangiare agli animali liberi. È stata una esperienza drammatica e intensa. Non avevo idea di come sarei riuscito a tornare, però voglio ribadire un concetto: se non vuoi la guerra non mandi le armi».

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