Tremezzina, la barca si rovescia
Velisti soccorsi dalla Navigazione

L’intervento del catamarano “Tivano” ha evitato il peggio al largo di Tremezzo

Devono sicuramente un grosso grazie al comandante e all’equipaggio del catamarano “Tivano”, in forza alla Navigazione lago di Como, i due uomini italiani che mercoledì 19 maggio alle 18.15 sono stati soccorsi al largo di Tremezzo, dopo che la loro barca a vela si era rovesciata. In quel momento, sul lago soffiava un forte vento, che peraltro anche ieri non ha mollato la presa, toccando poco prima delle 13 i 41,8 chilometri orari alla stazione meteo di Lenno. La Navigazione ieri ha confermato il salvataggio, spiegando attraverso Roberto Turchetti - responsabile dell’Unità amministrativa complessa - che «il soccorso è avvenuto attorno alle 18.15», dopo che «il comandante del catamarano “Tivano” ha notato la presenza di due persone in acqua, che richiedevano soccorso accanto ad una barca a vela rovesciata». La preparazione del personale della “NaviComo” a bordo del “Tivano” e la conoscenza del lago hanno sicuramente giocato un ruolo importante, tant’è che a stretto giro sono state eseguite «le opportune manovre per il recupero dei due uomini in acqua». Nel contempo, dal catamarano è partita la richiesta ai vigili del fuoco per recuperare l’imbarcazione rovesciata. Operazione anche questa importante, tenendo conto che uno scafo capovolto rappresenta un’insidia di prim’ordine per i natanti in transito. Dalla Navigazione, hanno fatto sapere che «le due persone sono state tratte a bordo senza alcuna difficoltà. Ad entrambe sono state subito fornite le coperte isotermiche in dotazione». Dopodiché, «constatato il perfetto stato di salute su loro richiesta, i due uomini sono stati portati allo scalo di Bellagio dove sono stati poi contattati dai vigili del fuoco per il recupero dell’imbarcazione». Tutto si è dunque risolto per il meglio. Sempre la Navigazione lago di Como ha fatto sapere che «il catamarano ha proseguito la corsa prevista (la corsa “SR124”, ndr.) con circa 15 minuti di ritardo». Ritardo più che giustificato visto l’accaduto. Come detto, la notizia ha trovato conferma ieri. Secondo quanto si è appreso, i due uomini avevano i cellulari, ma una volta in acqua sono diventati di fatto inutilizzabili. Un’insidia in più per un’eventuale richiesta di soccorso, considerato che - dato il periodo - al netto dei taxi boat sul lago circolano unicamente i natanti della Navigazione. L’imbarcazione è stata recuperata. Resta questa brutta esperienza, che avrebbe potuto avere sicuramente conseguenze ben più serie se il “Tivano” non avesse raccolto con grande tempismo la richiesta d’aiuto.

(Marco Palumbo)

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