Tremezzina: «Il lago non è il Far West»
La veglia per Luca ucciso dal motoscafo

Con i diportisti nelle acque del terribile scontro tra motoscafi, Sconcerto per la morte del giovane di Guanzate

Mai dare confidenza al lago. A bordo del “Primatist ’23” di Maurizio Pozzi - diportista e grande appassionato di nautica lennese - abbiamo ripercorso domenica 27 giugno una parte della rotta compiuta venerdì 24 giugno dallo skyboat con gli 11 ragazzi belgi, prima di speronare il “Sea Ray” con i tre ragazzi comaschi, uno dei quali - Luca Fusi di Guanzate - ha purtroppo perso la vita. «Mi è capitato di fischiare nel canale dell’isola per attirare l’attenzione di diportisti che entravano a forte velocità - osserva Pozzi - Altre volte mi è capitato di far segno a natanti in transito di rallentare e mi hanno risposto con un saluto. Questo per dire che in barca non ci si improvvisa, anche se si ha la patente. Non sarà facile dimenticare quanto accaduto venerdì, dopo che anche qui erano arrivati gli echi del tragico impatto del lago di Garda. Eppure venerdì anch’io ero al largo e c’erano pochissime imbarcazioni, molte meno di oggi. La concentrazione deve sempre essere la prima tra le priorità». Il “Primatist ’23” dopo aver bypassato la punta del Balbianello (lì è avvenuto il tragico impatto) si è diretto poi verso la Cassinella e dì lì nel tratto di lago davanti a Campo e nel canale dell’isola Comacina. Non prima di aver chiesto un parere sulla situazione globale in questo tratto di lago a Igor De Ascentis, che garantisce i collegamenti tra Lenno e Villa del Balbianello. Lui ha portato sul posto venerdì il comandante della polizia locale, Massimo Castelli, il primo ad intervenire anche se purtroppo per Luca Fusi non c’era più nulla da fare. «Posso dire da addetto ai lavori che non è vero che non ci sono i controlli.

Le forze dell’ordine fanno sino in fondo il loro dovere», sottolinea De Ascentis. «Il nostro lago è grande e le forze dell’ordine non possono arrivare dappertutto - aggiunge - Ultimamente il lago si è popolato, come forse mai in passato. Confermo che venerdì c’erano pochissime barche in questo tratto di lago. È un punto di passaggio. Impossibile trovare un altro tratto di lago dove in rapida successione si possono ammirare Villa del Balbianello, la Cassinella, una riva con dimore molto belle e il canale dell’isola». «Anche per questo occorre raddoppiare il livello di guardia, perché i pericoli sono sempre in agguato» aggiunge De Ascentis. Ieri mattina in misura minore e nel pomeriggio il canale dell’isola Comacina presentava il colpo d’occhio dei giorni migliori. Intanto al santuario di Guanzate si è svolta una veglia funebre per ricordare Luca Fusi, la cui tragica fine in una giornata di sole al lago ha destato sconcerto ovunque. Al momento di preghiera e ricordo c’erano anche il papà e la sorella dell’universitario morto sul motoscafo centrato dallo skyboat con a bordo 11 belgi. Intanto c’è attesa per l’udienza di convalida dell’arresto della giovane belga di 22 anni che era al timone dell’imbarcazione che ha speronato il motoscafo con oi tre ragazzi comaschi a bordo, tra cui la vittima. Il magistrato deve ancora definire alcuni particolari importanti dell’inchiesta.

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