Tremezzina, debiti con l’erario
Fallita la “Tullio Abbate Group”

La sentenza emessa dal Tribunale di Como. Ad aprile la scomparsa del fondatore e campione di motonautica

La Tullio Abbate è fallita. Di nuovo. Dodici anni dopo il Tribunale di Como torna a occuparsi dei conti della società di motoscafi famosa nel mondo e pronuncia la sentenza di dissesto per la Tullio Abbate Group, ovvero la srl risorta dalle ceneri dell’allora Tullio Abbate srl fallita nel 2008. A chiedere il fallimento della società di Tremezzina è stata la Procura della Repubblica di Como, sulla base di un debito con l’erario, accumulato negli ultimi anni, complessivamente superiore ai 270mila euro.

La sentenza di fallimento è stata emessa ieri, dal Tribunale. Che, nei mesi scorsi, aveva respinto la richiesta di proroga dei termini per la presentazione del piano di concordato preventivo. All’udienza di mercoledì 2 dicembre si è arrivati dopo un lunghissimo iter, partito più di un anno fa. Quando la Monte dei Paschi di Siena ha presentato al Tribunale un’istanza di fallimento contro la Tullio Abbate Group. Prima che i giudici si riunissero per decidere sulla richiesta della banca, lo stesso istituto di credito ha desistito nella richiesta ritirando di fatto l’istanza presentata mesi prima. Da alcuni anni, su esplicita richiesta del capo della Procura, Nicola Piacente, quando qualche creditore desiste da un’istanza di fallimento, il Tribunale provvede ugualmente a trasmettere gli atti in Procura per verificare l’esistenza di debiti tali da motivare comunque una procedura fallimentare. E così è successo per lo storico marchio di Tremezzina. Il procuratore Piacente ha infatti delegato la Guardia di finanza a effettuare degli accertamenti sull’eventuale stato di insolvenza della società, arrivando a scoprire l’esistenza di un debito superiore al quarto di milione di euro con l’erario. In particolare la Procura ha accertato da un lato, se segnalazione dell’Agenzia delle entrate, che tra il 2016 e il 2018 la società non aveva pagato 43mila euro di tasse, dall’altro che altri 230mila euro di debiti contratti precedentemente erano già stati iscritti a ruolo, cioè erano ormai scaduti e quindi esigibili da parte dell’Agenzia stessa. Da qui la decisione della Procura di presentare un’istanza di fallimento che, caso del destino, è stata depositata e formalizzata il giorno dopo i triste dodicesimo anniversario dalla precedente dichiarazione di dissesto della società. I legali della Tullio Abbate Group, alla prima udienza, hanno formalizzato una richiesta di concordato preventivo, ottenendo da Tribunale tempo fino all’8 settembre per depositare la proposta stessa di concordato e il piano di rientro dai debiti. Il 7 settembre, il giorno prima della scadenza dei termini, dalla srl di Tremezzina è arrivata una richiesta di proroga dei termini. A motivare la domanda alcune trattative che si erano aperte con società interessate per la vendita del marchio e della ditta. Trattative che, però, fino a quel momento non avevano prodotto nulla di concreto. La Procura, dopo un’attenta analisi di quelle proposte di acquisto, ha presentato parere contrario alla richiesta di proroga ritenendole del fatto non affidabili e poco concrete. La motivazione del Tribunale ancora non si conosce, ma è chiaro che i giudici devono aver accolto le conclusioni della Procura, visto che ieri mattina hanno sentenziato il fallimento della Tullio Abbate Group srl. Per gli storici cantieri di Tremezzina un anno orribile: lo scorso mese di aprile il fondatore del marchio, nonché pilota e campione di motonautica Tullio Abbate, era stato ucciso dal coronavirus.

(Paolo Moretti)

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