Tragedia sulle Ande: «Ricordo in un libro i miei amici morti»

Lo sta realizzando Giacomo Longhi di Cucciago sopravvissuto alla spedizione dell’Alpamayo costata la vita a Enrico Broggi e Matteo Tagliabue

Un libro per ricordare Matteo ed Enrico, la loro voglia di vivere, la loro passione per lo sport e i loro sorrisi che si sono spenti troppo presto tra le cime che amavano.

Muove i primi passi il progetto per realizzare un volume che racconti, attraverso immagini e parole, Matteo Tagliabue ed Enrico Broggi, i due giovani alpinisti scomparsi a giugno, travolti da una slavina sull’Alpamayo, guglia di ghiaccio delle Ande peruviane a quasi 6mila metri di altezza e inghiottiti per sempre da quella montagna di neve. Una scomparsa che aveva tenuto con il fiato sospeso familiari, amici, l’intera comunità canturina e non solo, aggrappati alla speranza di un miracolo, presto spezzata.

Con loro, in quei luoghi mozzafiato che si sono rivelati senza pietà, c’erano anche Giacomo Longhi, ventiquattrenne di Cucciago, e Marco Ballerini, 26 anni, di Cantù. Piegati dal dolore dopo l’esperienza drammatica vissuta. Ma oggi, anche se la cicatrice di quel che è accaduto resta e probabilmente non se ne andrà mai più, si vuole guardare avanti. Per far vivere ancora lo spirito dei due amici e per fare del bene a chi, in quei frangenti strazianti, è rimasto loro accanto.

La conferma arriva dallo stesso Longhi: da alcuni mesi si sta cercando di concretizzare questa idea, una pubblicazione che non vuole essere solamente la commemorazione di due alpinisti che hanno perduto la vita in circostanze tragiche, ma un modo per rendere loro omaggio e un’occasione per devolvere il ricavato all’Operazione Mato Grosso, in particolare per le attività svolte in Perù.

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