Istanbul, attacco suicida all’aeroporto
I morti sono 41, i feriti 239

Il Papa : “l Signore converta i cuori dei violenti e sostenga i nostri passi sulla via della pace”

Aggiornamento alle 13,45, 29 giugno: È salito a 41 il bilancio delle vittime dell’attacco di ieri sera, tra cui 10 stranieri. I feriti risultano invece 239. Lo riferisce l’ufficio del governatore di Istanbul, Vasip Sahin. Tra le 41 vittime oltre ai cittadini turchi, ci sarebbero 5 sauditi - tra cui almeno 3 anche con cittadinanza turca -, 2 iracheni, 1 tunisino, 1 uzbeko, 1 cinese, 1 iraniano, 1 ucraino, 1 giordano. Si evince da una lista pubblicata su alcuni media turchi. Secondo quanto dichiarato dall’ambasciatore palestinese in Turchia, tra i morti c’è anche una donna palestinese di 28 anni, Nisreen Melhem, in vacanza a Istanbul con la famiglia. Altri 6 palestinesi risultano feriti. Non si escludono ancora vittime di altre nazionalità. Le vittime di cui finora è stata accertata l’identità sono 37.

“Ieri sera a Istanbul è stato compiuto un efferato attacco terroristico, che ha ucciso e ferito molte persone. Preghiamo per le vittime, per i familiari e per il caro popolo turco. Il Signore converta i cuori dei violenti e sostenga i nostri passi sulla via della pace”. Lo ha detto il Papa dopo aver recitato l’Angelus. “Preghiamo tutti in silenzio”, ha aggiunto prima di raccogliersi in preghiera con la piazza. Subito dopo ha recitato una “Ave Maria”.

Aggiornnamento: ore 7,20, 29 giugno: Sale a 36 il bilancio ufficiale dei morti nell’attacco di ieri sera all’aeroporto di Istanbul, rende noto il primo ministro turco Binali Yildirim. Un alto funzionario governativo ha parlato di un bilancio fino a 50 vittime, che non ha avuto però finora conferme ufficiali. I feriti nell’attentato sono 147, secondo il ministro della Giustizia turco Bekir Bozdag. Il primo ministro afferma che il traffico aereo all’aeroporto di Ataturk è tornato alla normalità.

Tre terroristi kamikaze hanno attaccato martedì sera l’aeroporto Ataturk di Istanbul. Ci sono state tre esplosioni all’ingresso dell’aeroporto nelle quali sono rimaste uccise almeno 28 persone, secondo quanto riferito dalle autorità turche. I feriti sono una sessantina, una decina dei quali in gravi condizioni. Tra di loro, alcuni poliziotti.

Il ministro della Giustizia turco, Bekir Bozdag, i ha spiegato che tre attentatori si sarebbero fatti saltare in aria dopo uno scontro a fuoco con la polizia e dopo aver aperto il fuoco sui viaggiatori in attesa nel settore partenze internazionali.

L’attacco sarebbe avvenuto in due momenti: prima un conflitto a fuoco tra la polizia e i due kamikaze che erano entrati nello scalo armati di kalashnikov e che avevano aperto il fuoco subito sulla folla.

Ingressi e uscite dell’aeroporto sono stati subito chiusi, mentre diversi voli in arrivo sono stati dirottati altrove e quelli in partenza cancellati. Lo scalo Ataturk ha un doppio sistema di controlli di sicurezza, il primo dei quali all’ingresso dello scalo, ancor prima di arrivare ai banchi di accettazione. È lì che è avvenuto l’attacco, mentre spari sono stati uditi anche in un parcheggio vicino.

Ancora incerta la matrice dell’attacco: secondo le prime ricostruzioni potrebbero essere stati i militanti di uno dei gruppi della resistenza curda, già protagonisti di attentati suicidi anche nel centro di Ankara. Oppure potrebbe essersi tratto di un’azione dell’Isis che in questo modo, con questa strategia, vuole dimostrarsi ancora forte e vitale e rispondere così ai colpi che sta subendo in Siria e nell’Iraq.

La difficoltà di ricostruire quanto è avvenuto è dovuta anche alla censura sulle immagini imposta, come accade in questo caso, dal governo turco.

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