Superstrada a pedaggio, rivolta in Brianza

Confartigianato e Cna: «La Milano-Meda a pagamento sarebbe un disastro per noi». «Ricordiamoci che Alemanno a Roma aveva bloccato l’introduzione dei caselli sul Grande raccordo anulare»

La Brianza, come nei detti più frusti, è abituata a lavorare e pagare. Ma adesso è il momento di non stare più in silenzio, perché la partita del pedaggio sulle strade del territorio non si può perdere.

E la Milano-Meda a pagamento sarebbe una vera disgrazia, in prima battuta per gli operatori economici – che la percorrono per recarsi nel capoluogo lombardo, punto di riferimento imprescindibile – ma anche per tutti i cittadini che all’ombra della Madonnina ci vanno per lavoro, per studio e per diletto. Un’ipotesi tutt’altro che remota. È infatti previsto che il lotto interessato di Pedemontana, la tratta B2, da Lentate a Cesano Maderno, andando a sovrapporsi all’attuale Milano-Meda la trasformi in autostrada introducendo così il balzello.

Un tratto peri quale i lavori si prevedevano in apertura a gennaio 2016, contestualmente alla tratta C, con tempi di realizzazione stimati in 860 giorni, due anni e quattro mesi, ma oggi di fatto fermi.

Una prospettiva alla quale il sindaco Claudio Bizzozero ha già tuonato, perché «il nostro territorio dà allo Stato molto più di quanto dovuto. Le strade non solo dovrebbero essere gratuite per tutti, ma lastricate d’oro». Senza dimenticare i due chilometri e mezzo della tangenziale tra Albate e Villa Guardia, che alcuni sindaci compreso il comasco Mario Lucini vorrebbero far rimanere gratuiti rivedendo «i singoli pedaggi riferibili a tutte le connessioni in entrata e in uscita dall’autostrada A9, in particolare a valle della barriera di esazione di Grandate».

Vedi Fino Mornasco e Lomazzo. Il che ha gi fatto salire Bizzozero sulle barricate perché, dice, non possono essere i canturini a pagare il balzello evitato ai comaschi.

«La Milano-Meda a pagamento sarebbe davvero devastante – riconosce Maria Casati, presidente di Cna Servizi -. Possibile che ci debbano sempre chiedere soldi tutti? Ricordo qualche anno fa che quando si era ventilala l’ipotesi di imporre il pedaggio sul raccordo anulare di Roma l’allora sindaco Gianni Alemanno dichiarò che avrebbe detto ai cittadini di non pagare. In Brianza invece si sta zitti. Abbiamo infrastrutture vetuste, ci fanno una tangenziale dopo 50 anni e ce la fanno pagare? Non è corretto».

Chi produce

Non lo è verso gli artigiani, non lo è verso i cittadini tutti. «Botteghe e imprenditori non possono essere staccati da Milano – prosegue - già in passato Cantù ha fatto l’errore di non spingere per avere un collegamento diretto. Oggi si pensi in prima battuta a tagliare gli sprechi, non a far pagare ancora la gente comune».

Finito, quindi, il momento del silenzio, «ci deve essere un movimento forte». Anche Massimo Moscatelli, vicepresidente di Confartigianato Como, è d’accordo: «La Milano-Meda è la nostra prima via di fuga dal Canturino. Per dialogare col mondo devi andare a Milano, quindi credo che il pagamento su questa tratta per noi sarebbe anche peggiore rispetto a quello della tangenziale a Como».

La preoccupazione, quindi, non manca. Oggi se ne parla poco perché le urgenze sono altre, un problema alla volta insomma, ma «è giusto avere vedute più ampie. Le tasse e i balzelli cominciano a essere davvero troppi mentre vediamo che in altre zone d’Italia, senza farne assolutamente una questione contro il Sud, le strade sono gratuite. È una questione di equità». Se si vuole una ripartenza dell’economia, continua Moscatelli, si deve cominciare a togliere qualche spesa dalle tasche di tutti i cittadini, invece di aggiungerne sempre di nuove.

«Senza dubbio – conferma – è importante fare massa critica. Confartigianato ha un tavolo tematico sulle infrastrutture ed è importante cominciare a sollecitarlo per una riflessione seria su questo tema, per studiare la situazione, proporre alternative e non farsi trovare impreparati».

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