Sub morto, l’amico è stato dimesso
I colleghi: «Era l’anima del gruppo»

Si sta ancora indagando sul malore fatale a Nesso per l’imprenditore Ettore Salvadé, di Veleso. Sui social il ricordo commosso di tanti sommozzatori

Dopo la tragedia una buona notizia: è stato dimesso dal Niguarda il sub di Orsenigo coinvolto nell’incidente avvenuto a Nesso domenica mattina: Claudio Marelli, 47 anni, sta bene.

Già dai primi minuti dopo l’uscita dall’acqua si è capito che le sue condizioni non erano gravi, tant’è che aveva soccorso l’amico Ettore Salvadè, 47 anni, ed era salito con le proprie gambe sull’elicottero che lo ha portato a Milano alla camera iperbarica dell’ospedale Niguarda di Milano.

Resta lo sgomento per morte di Ettore Salvadè in località Coatesa a Nesso l’altro ieri mattina. L’uomo era il titolare della “Tacchi” di Erno di Veleso e risiedeva a pochi metri dalla ditta che produce reti metalliche.

Domenica attorno alle 10,40 l’arrivo dei soccorritori a Nesso: su quanto accaduto sott’acqua stanno ancora lavorando i carabinieri di Pognana Lario che svolgeranno le verifiche sull’attrezzatura e si attende naturalmente l’autopsia per capire se l’uomo abbia avuto un malore.

I due sub si trovavano a 53 metri di profondità quando Salvadè ha iniziato ad avere problemi seri, quindi la necessità di risalire senza fare decompressione. Una volta arrivati a riva si è però capito che per l’imprenditore non c’era più nulla da fare. Sul posto sono arrivate la Sos di Nesso e l’elisoccorso da Como, che poi ha trasportato Marelli al Niguarda di Milano.

«Ho visto dei dipendenti piangere ieri quando sono passato a trovare la famiglia, ma Ettore era amico di tutti in paese – spiega Carlo Zerboni -. Faccio parte della protezione civile e se c’era una esigenza era sempre disponibile, così per la Pro loco, ha dato una mano a tanti e poi la Tacchi ormai è l’ultima azienda di una certa grandezza in paese e loro hanno voluto restare a Erno di Veleso con la produzione».

Vicinanza a Salvadè anche su Facebook, sul profilo della Scuola sub Como di cui faceva parte con Marelli è scritto: «Ciao Ettore, oggi ci hai lasciati per nuotare in altri luoghi, ti sei portato via la tua allegria, il tuo sorriso permanente. Spero che anche da lassù continuerai ad essere la spina dorsale del nostro gruppo. Un fortissimo abbraccio, penso che il tuo commento sarebbe.. “E perciò? Buone bolle a tutti”».

«Ettore era il mio migliore amico, abitiamo a 50 metri di distanza e siamo cresciuti assieme - spiega Davide Lanfranconi cassiere del gruppo di Sub comaschi -. Una persona stupenda, sempre disponibile con tutti, era il nostro vicepresidente. Noi avevamo un bellissimo rapporto anche perchè qui a Erno siamo davvero in pochi».

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