Sfiducia a Fontana
Mozione bocciata
«Perdita di tempo»

Respinta la richiesta delle opposizioni per la gestione dell’emergenza Covid, il presidente della Regione Lombardia rimane in sella con 49 voti a favore

Con 49 voti contrari e 29 a favore il Consiglio regionale ha respinto la mozione di sfiducia al Presidente della Giunta regionale Attilio Fontana, presentata da tutti gli esponenti dei gruppi di minoranza, con l’eccezione della rappresentante di Italia Viva.

Il documento sottolineava tra i vari aspetti come “l’emergenza Coronavirus ha dimostrato che la Giunta Fontana non si è dimostrata di qualità sufficiente a tutelare la salute dei suoi cittadini; le scelte di politica sanitaria poste in essere da Regione Lombardia si sono rivelate in gran parte sbagliate, d’improvvisazione a volte antiscientifiche ed opache. Di fronte a una sanità pubblica fortemente depotenziata, vi è stato un sostanziale immobilismo di Regione Lombardia incapace culturalmente di comprendere il ruolo della medicina di territorio, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sorveglianza epidemiologica; nei confronti del comparto privato, abbiamo pagato lo scotto della visione sanitaria quasi trentennale della destra lombarda che ha lasciato il privato convenzionato libero di investire dove meglio riteneva, senza di contro contrattare con esso il mantenimento di un ruolo di responsabilità sociale in quelle strutture in tema di servizi ospedalieri a basso profitto, che era doveroso per regione garantire nella contrattazione complessiva di giusto profitto. Al 29 febbraio, in Lombardia, le strutture di ricovero e cura in prima linea nell’emergenza Coronavirus erano infatti tutte pubbliche. La Lombardia è stata di gran lunga la regione più colpita dall’epidemia di Covid-19: al 27 luglio, i casi sono stati oltre 95.000 (su 246.000 in totale, in Italia), e i morti oltre 16.000 (su un totale di circa 35.000). Un dato del 26 aprile fornisce un quadro desolante della gestione Lombardia: 35% dei contagi, 55% dei morti, 17% dei tamponi rispetto al totale nazionale».

Negli interventi dai banchi di maggioranza è stata invece sottolineata la bontà dell’azione e delle iniziative messe in campo da Regione Lombardia «contro una situazione senza precedenti e che ha colpito la nostra Regione in maniera molto più significativa e drammatica rispetto alle altre regioni italiane e agli altri Paesi europei», mentre non sono mancate critiche al Governo nazionale con frequenti richiami «ai verbali sulla mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro, ai mancati interventi da parte del Governo a sostegno di Regione Lombardia nella fase più acuta della crisi sanitaria e alla lacunosa gestione degli aiuti, nonché all’eccessivo utilizzo di decreti contenenti misure e prescrizioni spesso non adeguatamente condivise».

Al termine del voto, il presidente Attilio Fontana ha spiegato: «La mozione di sfiducia era molto inconsistente. La maggioranza ha dato risposte molto chiare a tutte le presunte contestazioni. Abbiamo perso un po’ di tempo, adesso dobbiamo ricominciare a lavorare alle cose che servono ai nostri cittadini».

«La mozione di sfiducia non mi ha particolarmente infastidito, lascia il tempo che trova», ha aggiunto. «E’ il clima che è stato creato in questo periodo, le tante bugie, le infamie che sono state raccontate sul mio conto, quel clima di odio che credo che sia controproducente per tutto il Paese. Sarebbe stato molto meglio se, anziché distribuire odio a piene mani, si fosse guardato con calma a quello che è stato fatto e si sarebbe dovuto fare. Chi semina vento, raccoglie tempesta», ha aggiunto.

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