«Se tutti gli islamici fossero dei terroristi, non saremmo qui stasera»

Paolo Branca in un teatro Sociale affollato: «Inimicarsi un milione e mezzo di musulmani per trentamila mercenari non è una buona idea»

«Inimicarsi un milione e mezzo di musulmani per venti o trenta mila mercenari pagati e armati un po’ da tutti non è una buona idea», per Paolo Branca, docente di Lingua e letteratura araba e di Islamistica all’università Cattolica di Milano e nominato dal cardinale Angelo Scola responsabile per le relazioni con il mondo musulmano dell’Arcidiocesi ambrosiana.

Ospite de Le Primavere di Como, ha raccontato le origini di una problematica tanto intricata quanto superficialmente dibattuta, invitando a una posizione informata, pacata, intelligente, contro ogni forma di “islamofilia” o “islamofobia”.

Dell’Islam e dell’Isis infatti si parla molto e molto spesso a sproposito, secondo lui, oppure se ne parla senza avere conoscenze sufficienti per inquadrarlo nel contesto geopolitico contingente. «Un ragazzo al liceo mi ha chiesto quando arriveranno a tagliarci la gola - racconta Branca - Qualcuno cerca di enfatizzare posizioni estreme perché ci guadagna, ma nessuno arriverà a tagliarci la gola. C’è una minoranza di estremisti che taglia la gola ai propri connazionali, questo sì, e potrà capitare il pazzo attentatore. Ma se tutti gli islamici fossero terroristi non saremmo qui stasera».

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