Scuola, smartphone in classe sì o no?
Arriva la proposta di legge per vietarli

Stop all’uso di cellulari nei luoghi e negli orari dell’attività didattica per gli studenti ma anche per gli insegnanti. Fanno discutere due nuove proposte di legge sull’uso di device a scuola. E voi cosa ne pensate? Il sondaggio

Cellulare vietato «nei luoghi e negli orari dell’attività didattica». È l’ipotesi avanzata da due proposte di legge, una firmata da Giorgia Latini della Lega e l’altra dall’ex ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini (Fi), che sanciscono il divieto di smartphone in classe anche per gli insegnanti. Le novità dovrebbero rientrare nella proposta di legge per la reintroduzione dell’educazione civica nella scuola primaria e secondaria, firmata dal deputato leghista Massimiliano Capitanio, che ha iniziato nei giorni scorsi il suo iter in Commissione cultura alla Camera.

La proposta stabilisce il divieto dell’uso a scuola di «cellulari e di altri dispositivi elettronico-digitali», «salvo casi particolari specifici». L’ipotesi è quella di disporre l’obbligo di depositare i cellulari in presidenza e fare riferimento alla segreteria per eventuali chiamate di emergenza.

Un divieto che però non convince il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti: «Eliminare i cellulari dalle classi va bene, ma non dimentichiamo che questi strumenti possono essere utili per la didattica, in particolare quella innovativa, nella quale si usano i device». Bussetti ha detto che «con la legge andiamo avanti. Poi all’interno della stessa legge prevederemo un regolamento che permetta alle scuole di utilizzare gli strumenti per una didattica innovativa. Siamo di fronte all’autonomia scolastica su questo tema. Si sta rinnovando la didattica, che prevede anche l’uso di questi strumenti; ma per utilizzarli per questo, non per altri fini».

Anche per il garante dell’Infanzia e adolescenza del Lazio, Jacopo Mazzetti, «i cellulari devono rimanere nelle cartelle. È meglio che gli studenti restino concentrati durante le lezioni, che non li usino per fare filmati. Inoltre i ragazzi devono imparare a vivere nel mondo reale e non in quello virtuale. Poi, non dimentichiamoci l’aspetto legato alla salute: secondo gli studi più recenti questi strumenti possono essere nocivi, quindi è importante utilizzarli il meno possibile».

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