San Giovanni è un campo profughi
E il neonato resta ancora nel parco

Al via un presidio sanitario stabile della Croce rossa per i migranti in stazione. I padri Somaschi aprono gli spogliatoi della palestra del Gallio per mettere a disposizione i bagni

Al via un presidio sanitario della Croce Rossa alla stazione San Giovanni, ma no alla trasformazione del parco in una tendopoli. E intanto, nel parco della stazione, ci sono tanti bambini, come il neonato di un mese e mezzo che resta con i genitori senza un tetto.

L’assessore Bruno Magatti ieri in Commissione sanità e servizi sociali ha relazionato sulle attività del Comune di Como per far fronte all’emergenza migranti, in particolare per la sistemazione di donne e bambini. Complessivamente sono 62 i minori non accompagnati attualmente in carico al Comune, ma i numeri dei ragazzini presenti in città è in continua crescita. Una gestione non semplice anche perché spesso i ragazzi lasciano volontariamente le strutture di accoglienza.

L’obiettivo di tutti coloro che da giorni vivono accampati fuori dalla stazione, infatti, è quella di dirigersi a nord verso la Germania, non quella di restare a Como. Di conseguenza evitano spesso di farsi riconoscere e di entrare nel circolo di assistenza. Chi viene fermato torna indietro e aspetta nei giardini di viale Tokamachi la possibilità di ritentare la sorte.

Per loro, a partire da queste ore, viene istituito un presidio sanitario mobile; inoltre, grazie alla disponibilità dei padri Somaschi, i migranti avranno accesso ai bagni e alle docce della palestra del Collegio Gallio.

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