Salario minimo in Svizzera
Pro e contro per i frontalieri

Passa la proposta di fissare per i lavoratori del Cantone la retribuzione base di 3.500 franchi.

Passato per un soffio? Poco conta. Per i promotori del referendum che su Facebook hanno definito la vittoria del sì al salario minimo un miracolo. E ancora più per i nostri frontalieri - rilevano i sindacati - e per il segnale che rappresenta questo risultato.

A promuovere la votazione erano stati i Verdi. Il salario minimo di 3.500 franchi lordi (l’Unia l’aveva proposto di 4mila) ha visto il 54,8% dei ticinesi votare sì. «Un miracolo - l’ha definito Sergio Savoia, che ha pure scherzato - farei il carosello in auto, ma sono un verde. Per cui lo farò a piedi».

L’iniziativa riguarda circa 18mila lavoratori e più della metà sono frontalieri. Il salario minimo è un aspetto che divide anche gli stessi sindacati italiani: perché diventa meno conveniente prendere lavoratori oltre confine, ad esempio. Ma tutti sono concordi su un fatto: questo è un segnale importante da parte dei ticinesi, dopo anni di docce fredde. La più pesante, il referendum sul freno all’immigrazione nel 2014. Ci sono state poi via via diversi sintomi di malessere dal Canton Ticino, accentuati durante la campagna elettorale della scorsa primavera..

Non può che esultare Sergio Aureli: «Un segnale controcorrente - osserva - che va nella direzione che noi auspicavamo, ovvero la tutela della manodopera. Contro la concorrenza sleale e chi cerca di pagare meno i dipendenti. Se decidi di assumere, devi giocare sulla qualità. Questo è importante dunque contro il dumping salariale e il clima xenofobo».

Il Consiglio di Stato ieri ha messo subito le mani avanti: «Nel rispetto del voto popolare, ribadiamo come l’attuazione dei nuovi dettami costituzionali non sarà semplice. Come già indicato, l’applicazione concreta del nuovo testo costituzionale contiene degli aspetti problematici». Soprattutto, un tetto unico o differenziare? «Difficilmente potranno essere fissati salari minimi differenziati per settore - è l’analisi - e l’ipotesi di un salario minimo unico contrasta con quanto espresso dalla nuova norma costituzionale».

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