Riaperture, Conte firma il decreto
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Era atteso in questo pomeriggio di domenica 17 maggio ed è arrivato. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il Dpcm per le riaperture a partire da lunedì 18 maggio. Lo si apprende da fonti di Governo.

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Nel decreto, oltre a specificare le riaperture del 18 maggio, sono previste le aperture del 25 maggio.

Dal 25 maggio potranno riaprire anche le piscine, ma le Regioni potranno anticipare o posticipare le aperture. È infatti quanto prevede il Dpcm firmato da Giuseppe Conte con il quale vengono stabilite una serie di regole per l’utilizzo degli impianti. Tra queste, l’obbligo di disinfettare sdraio, lettini e ombrelloni ad ogni cambio di persona o nucleo familiare, la possibilità di misurare la temperatura a tutti, una «densità di affollamento» in vasca calcolata con un indice di «7 mq di superficie a persona». Stesso spazio deve essere garantito nelle aree solarium. Per quanto riguarda la Lombardia la data slitta: piscine e palestre resteranno chiuse nella nostra regione, secondo decreto firmato da Attilio Fontana, fino al 31 maggio.

Tutti i cortei restano vietati a data da destinarsi. «Lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche è consentito soltanto in forma statica, a condizione che, nel corso di esse, siano osservate le distanze sociali prescritte e le altre misure di contenimento, nel rispetto delle prescrizioni imposte dal questore».

Riaprono dal 15 giugno i centri estivi dedicati ai bambini e agli adolescenti per le attività ludiche, ricreative, educative, anche non formali, all’aperto ma anche al chiuso. Lo prevede sempre il nuovo dpcm. I bambini e i ragazzi vengono affidati agli operatori, suddivisi in fasce di età come stabilito dagli allegati che recepiscono anche l’intesa con le Regioni. Previste numerose norme igieniche (dal lavaggio delle mani, alla pulizia dei locali e dei servizi) e norme di sicurezza comprese entrate e uscite scaglionate.

Restano sospese le attività dei centri benessere, termali (con l’eccezione delle attività che rientrano nei livelli essenziali di assistenza), quelli culturali e sociali.

Capitolo ingressi in Italia. Le persone che fanno ingresso in Italia, anche se asintomatiche, sono obbligate a comunicarlo immediatamente al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio e sono sottoposte alla sorveglianza sanitaria e all’isolamento fiduciario per un periodo di quattordici giorni presso l’abitazione o la dimora preventivamente indicata. «Chiunque intende fare ingresso nel territorio nazionale, tramite trasporto di linea aereo, marittimo, lacuale, ferroviario o terrestre - si legge -, è tenuto a indicare i motivi del viaggio, l’indirizzo completo dell’abitazione o della dimora in Italia dove sarà svolto il periodo di sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario e il mezzo di trasporto privato che verrà utilizzato per raggiungere la stessa; il recapito telefonico anche mobile presso cui ricevere le comunicazioni durante l’intero periodo di sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario».

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