Razzismo in ospedale, la direzione: «Il personale non ha sentito insulti»

La direzione sanitaria afferma che «le frasi riportate da Francesca (la ragazza che le ha rese note anche su Facebook, ndr) non possono essere né confermate, né smentite. Il personale in servizio non le ha assolutamente sentite. È certo, invece, che l’assistenza e la cura nei confronti della famiglia e della loro figlioletta sono state massime».

Sui presunti insulti a sfondo razzista al Pronto soccorso subiti da una donna nigeriana che aveva perso la figlia di cinque mesi la direzione sanitaria dell’ospedale di Sondrio afferma che «le frasi riportate da Francesca (la ragazza che le ha rese note anche su Facebook ndr) non possono essere né confermate, né smentite. Il personale in servizio non le ha assolutamente sentite. È certo, invece - spiegano i responsabili all’Ansa -, che l’assistenza e la cura nei confronti della famiglia e della loro figlioletta sono state massime».

Intanto il caso ha assunto una dimensione nazionale. «La società civile si sta trasformando in qualcosa di mostruoso. Esseri non umani che hanno oltraggiato con viscide parole e incomprensibili rancori culturali la morte di una bambina di soli cinque mesi. Solo le grida di dolore di una madre che perde la propria creatura non possono essere umane, non i commenti razzisti e schifosi! Ci stiamo trasformando in bestie, siamo incapaci anche di provare pena, non sappiamo donare più nulla dai nostri cuori» commenta il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di regione Lombardia. Raffaele Erba, consigliere M5S dichiara: «È un momento di grande tristezza. Questo clima inumano e razzista va stigmatizzato con tutte le forze. Vorremmo metterci a disposizione della famiglia e chiedere di contattarci per offrire un contributo per le spese funerarie a testimonianza che il nostro è e sarà un paese civile e solidale. Inoltre chiediamo che Regione Lombardia decida finalmente di investire in politiche di inclusione, formazione a partire dalle scuole e campagne di sensibilizzazione che abbiano effetti concreti. Chiediamo anche alla comunità locale che si stringa intorno al dolore di questa mamma soprattutto in giorni così difficili».

«Muore una bambina di 5 mesi a Sondrio. La madre nigeriana di appena 22 anni si dispera al Pronto soccorso. Tra le persone presenti, alcuni si sentono “disturbati” dallo strazio ed esclamano frasi come “tanto non può essere così grave visto che gli africani fanno un figlio all’anno. Perdere un figlio per loro non è la stessa cosa”. “Urla? Sarà un rito satanico, tribale”. “Che fastidio. Mettetela a tacere, quella scimmia!” e altri epiteti e appellativi di quel disgustoso repertorio di un paese che sta perdendo di vista i minimi principi di umanità e pietà. Una vicenda che fa correre i brividi sulla schiena. Pietà l’e morta a Sondrio». Così Giuliano Pisapia, ex sindaco di Milano ed europarlamentare del Pd, ha commentato su Facebook l’episodio.

«Da Sondrio ci arriva una storia tristissima di intolleranza e di ignoranza. Una bimba di soli 5 mesi che muore tragicamente in ospedale, le urla strazianti di dolore della madre, una giovane donna nigeriana, e tutto intorno il fastidio e l’indifferenza dei presenti, commenti razzisti, giudizi assurdi, e tanta cattiveria. Una vicenda atroce che deve farci riflettere». Lo scrive su Facebook Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.

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