Radar svizzeri,
crolla l’incasso
«Colpa dei frontalieri»

Si prevede una riduzione pari al 50% rispetto al 2019. «L’aumento del traffico obbliga ad andare piano»

L’emergenza Covid e le sei settimane di lockdown porteranno in dote in Canton Ticino anche un calo sensibile quanto ai introiti per i sempre solerti radar - leggasi autovelox - fissi e mobili, che in media una volta su puntano i loro obiettivi su auto e mezzi con targhe italiane. È il settimanale “Il Caffè” a certificare che il “segno meno” registrato nel 2019 è destinato nell’anno in corso ad essere ulteriormente ritoccato al ribasso. In particolare, i 3,25 milioni di franchi che Bellinzona contava di introitare ai temuti radar mobili non solo non hanno trovato concretizzazione nell’ultimo bilancio cantonale, ma il Governo ticinese si è dovuto accontentare di 1 milione di franchi, cifra che quest’anno subirà un altro importante ritocco al ribasso. Il presidente del Governo di Bellinzona - nonché direttore del Dipartimento delle Istituzioni - Norman Gobbi seppur indirettamente ha chiamato in causa i frontalieri per questo importante “segno meno”. Al “Caffè”, Gobbi ha spiegato che «l’aumento del traffico sulle strade non permette di circolare a velocità sostenute e, più in generale, consiglia una guida più attenta».

Aumento del traffico che spesso Lega dei Ticinesi (partito di cui fa parte il presidente del Consiglio di Stato) e Udc hanno direttamente collegato all’incremento del numero dei frontalieri. Gran parte delle sanzioni attraversa il confine, tenendo conto che radar mobili e semi-stazionari incrociano spesso le “rotte” dei frontalieri, con annesso corollario di polemiche come avvenuto in un paio di occasioni in quel di Gandria, il valico ticinese omologo di Oria Valsolda. Multe, controlli attraverso autovelox fissi e semi-stazionari hanno inciso nel 2019 - stando alla voce “42” del bilancio cantonale che “La Provincia” ha potuto consultare - per 11,17 milioni di franchi. Quest’anno si dovrebbe scendere, in base alle proiezioni, sotto quota 10 milioni di franchi. Di questi 11,17 milioni di franchi, la metà è stata incassata dal radar fisso di Balerna, piazzato lungo l’autostrada A2 sulla via del rientro dei frontalieri, ma anche dei turisti che entrano in Italia da Brogeda. Negli anni, il radar di Balerna ha portato in dote non solo introiti milionari, ma anche parecchie frizioni, legate al fatto che il 59% delle sanzioni ha raggiunto i domicili di automobilisti stranieri, gran parte dei quali italiani e frontalieri. Certo sembrano lontani anni luce gli incassi del 2016, quando i 5,5 milioni di franchi introitati in quel di Balerna lo scorso anno erano stati incassati in soli sei mesi. C’è anche da registrare un calo complessivo degli importi delle multe, scesi - quanto ai radar mobili - da 96 a 89 franchi.

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