Promesse di carriera

e le pressioni per l’appalto

Nelle intercettazioni ambientali i contatti di Frigerio con Lovisari per una gara da 34 milioni - Per l’accusa il direttore generale dell’ospedale di Lecco avrebbe favorito un’azienda “amica”

Turbativa d’asta per l’aggiudicazione del servizio di lavanderia dell’ospedale Manzoni è il reato contestato dagli inquirenti a Mauro Lovisari, il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Lecco.

Una gara del valore di 34 milioni di euro per la quale, secondo i magistrati, Giansetafano Frigerio, ex parlamentare democristiano già inguaiato in Mani Pulite, fece pressioni per far vincere alla Servizi Ospedalieri Spa di Ferrara dietro la promessa di un importante avanzamento di carriera a Lovisari, a cui sarebbe dovuta andare la poltrona di direttore generale a Monza.

Sulla vicenda lo stesso Lovisari si è detto tranquillissimo, «Non c’è stato alcun turbamento di una gara che era stata poi annullata dal Tar della Lombardia: avrei potuto fare ricorso al Consiglio di Stato ma non l’ho fatto e questa mia decisione conferma che non ho favorito il vincitore, al contrario ho indetto un’altra gara».

La cimice che era stata messa nell’ufficio di Frigerio dai finanzieri di Milano, coordinati dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dai sostituti Claudio Gittardi (lo stesso di Metastasi) e Antonio D’Alessio, ha registrato diversi passaggi della “trattativa”: le pressioni di Frigerio e di Angelo Morini della Servizi ospedalieri Spa affinché fossero questi ultimi a vincere la gara e non l’azienda concorrente, denominata “abruzzese”.

L’articolo completo su La Provincia di Lecco in edicola stamattina, 11 maggio

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