Primavere di Como
Giovedì l’incontro
con Lucio Caracciolo

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Se mai ci fossimo illusi che l’Occidente, dall’analisi della sua identità, ne uscisse rafforzato e delineato con chiarezza nei suoi luminosi valori, possiamo già intuire che non sarà così. Le prime serate delle Primavere si sono succedute da marzo e attraverso logiche e sguardi diversi l’Occidente, con sua cultura, storia e prospettive è stato disegnato rapace, prevaricante e violento prima, mutevole, debole e smarrito oggi. Sul suo futuro pochi azzardano previsioni, al massimo raccomandazioni, e, fatta salva qualche benevola concessione, l’ottimismo fino ad ora è stato latitante.

Toccherà a Lucio Caracciolo giovedì, alle 20.45, delineare quello che potrebbe essere il ruolo, o il destino, dell’Europa, al confine con il caos del Medio Oriente e del Maghreb. Ma niente di nuovo sul fronte occidentale se il titolo è “L’Italia dopo l’Europa. Le radici geopolitiche della nostra crisi”. La rassegna culturale delle Primavere alla sua sesta edizione è nata da una precisa esigenza: comprendere l’Occidente e noi stessi. Niente di più efficace del sentirsi minacciati per stimolare il desiderio di ricostruire, o “fortificare”, la propria identità. In effetti da più parti si alzano voci per la difesa dei “valori dell’Occidente”.

L’ingresso alle Primavere al Teatro Sociale è libero e gratuito, tutti gli spettatori riceveranno in omaggio un sacchetto di semi della Fondazione Minoprio. Per le prenotazioni dei posti, in rapido esaurimento per la serata di dopodomani, cliccare qui

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