«Pedemontana, ma quali sconti
Ora io disdico il contratto»

La testimonianza di un’automobilista, Stefania Besana: «Tornerò alle autostrada, un sistema complicatissimo»

«Io vado a disdire il contratto con la Pedemontana», dice Stefania Besana, un’automobilista prossima ad abbandonare l’autostrada senza i caselli. È una dei potenziali utenti-modello che potrebbero usarla ma ha preferito rinunciare per una concomitanza di costi considerati spropositati, disservizi e mancanza di informazioni attendibili in caso di disservizi.

Abita a Cucciago, lavora a Malpensa, è stata tra i primi clienti a iscriversi al Conto targa non appena è stato possibile presentare la richiesta consegnando un plico di fogli A4 al Punto Verde di Mozzate. «Il mese di novembre doveva essere gratuito - racconta - e i mesi di dicembre e gennaio dovevano essere scontati della metà. Due settimane fa mi sono trovata una fattura di 121,58 euro solo per novembre e dicembre».

Si è fermata a chiedere nuovamente informazioni sull’accaduto e le è stato spiegato che gli sconti non sono stati applicati per problemi tecnici. «Fin dall’inizio tutto è stato molto confuso - commenta - Hanno messo in piedi un sistema complicatissimo per avere gli sconti, in ottobre ero tornata in quell’ufficio due volte in tre giorni e avevo perso due ore per riuscire a iscrivermi. Questo è il risultato: niente sconto e le fatture da gennaio non sono più arrivate. Tornerò alle autostrade A8 e A9».

Non è l’unica ad aver avuto questi problemi. Tra gli iscritti al conto Targa c’è chi non ha ancora ricevuto una fattura, nonostante Pedemontana garantisca di aver già effettuato cinque cicli di fatturazione, e ci sono tra le 600 e le 700 persone che avrebbero avuto diritto alla gratuità dei transiti nel mese di novembre e alla tariffa dimezzata a dicembre e gennaio che invece hanno ricevuto l’addebito dei pedaggi a prezzo pieno.

E il fronte della protesta si rafforza: «Torni gratuita».

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