Parla il bambino salvato in piscina
«Ero finito sott’acqua, poi il buio»

Il piccolo di 9 anni era a Cantù: «Mi muovevo ma non riuscivo proprio a risalire». Sta migliorando e dovrebbe lasciare Terapia intensiva. E ripete ai genitori: «Ho tanto sonno»

«Sono finito giù. Ero sott’acqua. Mi muovevo. Ma non riuscivo a trovare una via d’uscita. Poi non ricordo più niente». È questo quanto ha raccontato al papà e alla mamma il bimbo di 9 anni che, l’altro giorno, alle piscine comunali di Cantù, ha rischiato di morire annegato.

Il bimbo sta meglio: nella mattinata di ieri si attendeva il trasferimento dalla terapia intensiva ad un altro reparto dell’ospedale di Bergamo. Ma, probabilmente, l’essere stato sedato in virtù di un migliore recupero, dopo un possibile malore in acqua che avrebbe potuto essergli fatale, lo costringe per il momento a lunghe ore di riposo. «Ho tanto sonno», continua a dire a mamma e papà.

È questo quanto racconta il papà del bambino in queste ore, dall’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove il bimbo è arrivato martedì in elisoccorso. Verso le 11, il salvataggio degli assistenti di vasca di Sport Management, la società che ha in concessione la struttura di via Giovanni XXIII.

Sembra che non ci saranno conseguenze sulla salute del piccolo. E il papà tira un vero sospiro di sollievo. «Grazie a Dio nostro figlio è fuori pericolo - dice - È migliorato tantissimo, ancora aveva sonno, ma parla. Ho ricevuto tante telefonate, tanti messaggi via WhatsApp, anche da parte di tante persone dell’oratorio - conclude - Tutta questa vicinanza mi ha emozionato molto. “Stai tranquillo, siamo con te”, mi hanno detto in tanti. È qualcosa che colpisce. Don Eugenio (Calabresi, coadiutore della pastorale giovanile della Comunità San Vincenzo, ndr) è passato qui due volte. Ringrazio lui. Ringrazio Dio. E ringrazio tutti».

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