«Ordinanza disumana»
Contro Landriscina
duemila firme online

Mobilitazione web: «Il sindaco si dimetta». E Civitas prosegue l’iniziativa rivolta alla polizia locale. I difensori del primo cittadino: «Iniziative di sostegno»

«Ho la mia etica e non ci rinuncio per nessun motivo al mondo. Non devo fare carriera, se la città me lo chiedesse mi alzerei in questo momento e me ne andrei». Questa frase, pronunciata dal sindaco Mario Landriscina settimana scorsa durante una conferenza stampa, ha dato lo spunto a Luciano Canova, da poco trasferitosi a Como da Milano, per lanciare una petizione online su “change.org” e chiedere al sindaco di fare un passo indietro.

Al momento, sono state raccolte circa duemila firme. La motivazione, come spiegato sulla piattaforma web, affonda le sue radici nella protesta all’ordinanza anti accattonaggio del sindaco di Como «in cui – scrive Canova – si regola testualmente il “mendicare in forma dinamica con forme di accattonaggio molesto e invasivo e in forma statica occupando spazi pubblici anche con l’utilizzo di cartoni, cartelli e accessori vari che arrecano disagio al passaggio dei pedoni”». In particolare, l’autore è rimasto colpito da quanto accaduto domenica 17 dicembre quando due vigili sono intervenuti per impedire la distribuzione della colazione ai senzatetto di San Francesco.. Di petizione in petizione, prosegue quella lanciata da “Civitas” e destinata agli agenti di polizia locale: si chiede loro una sorta di obiezione di coscienza all’ordinanza anti accattonaggio, invitando ad astenersi da un’applicazione non rispettosa dei diritti dei poveri «in nome di una coscienza vostra personale e di quella collettiva». Lanciata da una settimana, ha già raccolto più di 1500 firme.

A Santo Stefano ha iniziato a circolare sui social network una petizione on line a sostegno di Landriscina, ma i promotori l’hanno cancellata dicendo che non dava garanzie sulla provenienza dei firmatari e rimandando ad eventuali altre iniziative.

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