Ora la nuova sfida
Mostra di Libeskind
alla Casa del fascio

L’assessore Spallino chiama i comaschi: «Gesto di riconoscenza per il monumento sulla diga. Adesso la città dica se vuole raccogliere il mio invito»

Una mostra antologica sull’opera di Daniel Libeskind, ospitata alla Casa del fascio.

L’idea è stata lanciata dall’assessore all’Urbanistica Lorenzo Spallino venerdì, dal palco montato sul lungolago per l’inaugurazione di “The Life electric”, l’opera dello stesso Libeskind donata alla città grazie agli “Amici di Como”. «Sarebbe bello, come gesto di riconoscenza verso Daniel», ha detto l’assessore alla presenza dello stesso architetto americano.

Ma la mostra potrebbe avere una valenza più vasta. Al di là del suo valore intrinseco - Libeskind è stella di prima grandezza nel panorama dell’architettura mondiale e un’esposizione a lui dedicata potrebbe assumere i contorni di un evento internazionale - l’idea di utilizzare come sede espositiva la Casa del fascio riapre la questione di un diverso utilizzo di palazzo Terragni, più fruibile da parte della città.

Ora si tratta di aprire un tavolo e verificare l’interesse e la disponibilità di una serie di soggetti privati: «Anzitutto gli sponsor, ovviamente, ho lanciato quest’idea, ora vediamo se qualcuno, per esempio gli Amici di Como o altri eventuali partner, risponde». Per il capolavoro che ospita il comando provinciale della Guardia di finanza sarebbe quasi un debutto nel mondo dell’arte: la cronaca ha registrato solo un precedente, nel 2002, accompagnato da parecchie polemiche: la Casa del fascio fu concessa in uso ad Angiola Tremonti, artista e attivista politica canturina, sorella dell’allora ministro Giulio Tremonti.

L’articolo completo nell’edizione de La Provincia in edicola domenica 4 ottobre

© RIPRODUZIONE RISERVATA