Ondata di caldo in arrivo: l’emergenza siccità diventerà ancora più pressante

Anticiclone Arriverà nei prossimi giorni e accrescerà la morsa di calore, con picchi fino ai 37 gradi: paura per il lago, l’agricoltura e la salute delle persone.

Un tempo si aprivano i siti di previsioni meteorologiche sperando di trovare sempre l’icona del sole, oggi - giustamente - quello stesso simbolo spaventa e si spera nella pioggia. Speranza vana per le province di Varese, Como, Lecco e basso Canton Ticino, che nella prossima settimana dovranno affrontare un caldo sempre più feroce.

Un anticiclone in arrivo dall’Africa peggiorerà la situazione

Le temperature massime raggiungeranno i 37 gradi già questo venerdì - ma comunque ne sono previsti 36 per giovedì - e si attesteranno su questo picco almeno fino a lunedì 18 luglio, inaugurando una seconda metà del mese di Luglio se possibile ancora più torrida del previsto.

Dalla metà del mese infatti tutte le regioni d’Italia saranno colpite da una nuova ondata di calore a causa dell’arrivo di un anticiclone dall’Africa: sarà proprio questo fenomeno alla radice dell’aumento delle temperature previsto per i prossimi giorni. A essere colpiti saranno prima i nostri territori, al Nord, ma l’anticiclone non risparmierà nessuno nella sua traversata della penisola.

Un duro colpo se si considera che il 2022 è già stato classificato come l’anno più caldo di sempre e il mese di giugno appena passato è stato il secondo più caldo di sempre in Europa. Le temperature registrate sono risultate superiori di 1,6 gradi alla media, soprattutto a causa del caldo estremo di Spagna, Francia e Italia. Questi i dati secondo l’analisi della Coldiretti sul bollettino climatico del programma europeo Copernicus.

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I dati su Como

E se si guarda più da vicino il nostro territorio, i dati di MeteoComo rivelano che il mese di giugno si è chiuso con temperature oltre due gradi sopra la norma, andando così a occupare il quarto posto come mese più caldo dal 1989, dopo quelli del 2003, 2000 e 2019.

Davvero una pessima notizia, dal momento che l’aumento delle temperature accrescerà ulteriormente l’emergenza siccità che tutta l’Italia sta registrando - a cinque regioni, tra cui anche la Lombardia, è stato riconosciuto lo stato di emergenza - e che nei nostri territori è simboleggiata dal Lario le cui acque scendono in picchiata. La situazione destinata è a peggiorare perché non sono previste piogge nella prossima settimana e si arriva da un mese già critico: sono stati solo 9 i giorni caratterizzati da precipitazioni.

A rischio diversi fronti

La paura è soprattutto per l’ecosistema locale, a partire dal lago, che risente fortemente di queste temperature e vede scendere sempre di più il proprio livello.

«Certo, le implicazioni idriche sono chiare – spiega Davide Sironi, esperto di 3B meteo – il mix di precipitazioni assenti e le elevate temperature per periodi prolungati non giocano a favore del lago. La situazione, senza fare allarmismi, è preoccupante»

A rischio però anche la produzione agricola della Lombardia, come denuncia l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio (ANBI), preoccupata dalla scarsità di precipitazioni e dai previsti aumenti delle temperature. Intanto diminuisce anche il deflusso dell’acqua del Lario, intervento che è da un lato essenziale a stabilizzare i livelli del lago, dall’altro però la riduzione dell’acqua a uso irriguo comporta notevoli problemi per i raccolti.

«Siamo a un minimo storico - aggiunge Paolo Pierobon, per Meteorologia Comasca - Senza piogge l’unica è chiudere l’acqua che scende a valle e far arrivare metri cubi dagli invasi alpini. Bisogna inoltre pensare che da prossima settimana se i modelli non cambiano è in arrivo una forte ondata di caldo, che farà aumentare l’evaporazione».

Non solo: diverse sono le zone del Comasco colpite dalla siccità e in alcuni casi si è dovuto ricorrere anche allo stop degli acquedotti nel corso della notte. Bisogna fare attenzione anche alla salute, bambini e anziani sono estremamente a rischio

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