Omicidio stradale: 8 anni all’infermiere

Il bosniaco sotto l’effetto di droga e alcol provocò la morte del diciottenne Daniele Bertolini di Buglio in Monte

SONDRIO

L’infermiere bosniaco - di 39 anni, sposato due figli -, accusato di omicidio stradale per la morte del 18 enne Daniele Bertolini, (avvenuta il 19 ottobre dello scorso anno) è stato condannato al massimo della pena: otto anni.

In realtà avrebbero dovuto essere 12, ma la scelta del rito abbreviato avanzata dal legale dell’uomo, Mirza Trokic (che quella sera stava rientrando a Sondrio dopo un turno all’ospedale di Gravedona) ha potuto beneficiare dello sconto di un terzo. Il giudice ha riconosciuto tutte le aggravanti contestate e in modo particolare la guida in stato di ebbrezza, e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti (era “fatto” di coca) nonchè l’elevata velocità (guidava a 122 km orari) senza contare il fatto che lo scontro mortale è avvenuto in un tratto di statale 38, a Castione Andevenno, dove il sorpasso era vietato. Quella sera l’infermiere travolse e uccise il giovane - figlio unico - che in sella al suo motorino stava rientrando a casa. Il giudice ha revocato la patente e disposto una provvisionale di risarcimento ai familiari che si sono costituiti parte civile di quasi mezzo milione di euro.

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