Non solo “la Quiete”
Lago amato da attori e registi

Tra film girati e film mancati spot senza fine L’effetto Clooney in crescita

«Sospetto che quelli della Fox volessero girare il seguito in Italia, anche se lì non c’erano rapimenti da anni, solo per portare mogli e fidanzate in gita sul lago di Como, a Roma, Firenze».

Tony Scott, il regista di Top Gun, metteva Como addirittura prima delle città d’arte, mentre raccontava com’era nata l’idea di girare “Men of fire”, remake di “Un uomo sotto tiro”.

Grande schermo

Il motivo per cui il film con Denzel Washington e Dakota Fanning fu girato a città del Messico era che là nel, 2004, c’erano stati 24 rapimenti in quattro settimane. In Italia neppure uno. E quelli della Fox dovettero rinunciare alle loro gite sul lago.

Ma la sostanza non cambia. Il lago di Como è nel cuore degli americani, tra gli amori degli inglesi, nei sogni dei tedeschi, nei viaggi programmati degli americani, meta prediletta di belgi, francesi e spagnoli, terra da esplorare per brasiliani e messicani, posto dove spendere soldi e tempo per russi, cinesi e arabi.

Per un flm che si perde ce ne sono altri che restano nel tempo (“The pleasure garden” di Hitckock, “The other man” con Banderas e Liam Neason). Hollywood ama il lago da molto prima che arrivasse George Clooney anche se lui ha fatto salire l’innamoramento.

Dal 1988 al 1992 Villa d’Este ospitò il “Festival di Hollywood”con attori da svenire come Bette Davis, Lauren Bacall, Robert Mitchum, Gene Kelly.

Inseguendo gli attori di Hollywood gli americani sono arrivati qui così come gli italiani, inseguendo gli attori di Hollywood, arrivano in America.

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