Nessun contagio nelle scuole di Albese
«Sanifichiamo le aule con le lampade»

PandemiaIl sindaco rivendica la scelta di accendere luci ultraviolette quando l'edificio è vuoto: «Non sappiamo se agiscono contro il virus ma intanto non ci sono classi confinate a casa»

Nessun positivo al Covid nelle scuole di Albese con Cassano e il sindaco in ogni caso ritiene un buon investimento la scelta fatta durante l’inverno del 2020 di mettere delle lampade Uv all’interno di tutte le classi dell’istituto comprensivo per sconfiggere il virus e in generale per sanificare gli ambienti.

L’illuminazione blu della struttura di Albese è per ora promossa, poi sui suoi effetti reali sul Covid è difficile avere certezze.

«Le lampade sono state installate e funzionano, non possiamo dire che l’assenza di casi Covid nelle nostre scuole sia merito anche di questi impianti perché non c’è la controprova: però, se andiamo a vedere le scuole dei paesi attorno, qualche problema con i contagi lo hanno», spiega il primo cittadino Carlo Ballabio .

Ad Albese con Cassano alla tecnologia avevano pensato già oltre un anno fa: «Le lampade Uv sono formate da tubi come quelli al neon che affiancano l’illuminazione tradizionale, ce ne sono due per ogni aula con dei sensori che permettono di attivarli quando non ci sono movimenti all’interno» spiega Ballabio.

«Ci sono anche dei temporizzatori - aggiunge il primo cittadino -, in questo modo si possono sanificare gli ambienti sia dopo l’orario scolastico sia, volendo, nell’intervallo».

E aggiunge: «Non sono utili solo contro il Covid ma contro tutti i virus, contro germi e batteri, permettendo di avere tutte le quindici aule di elementari e medie sanificate. L’impegno è stato complessivamente di mille euro ad aula appunto per 15mila euro complessivi».

E sull’efficacia contro la pandemia sottolinea: «Non possiamo sapere come sarebbe andata senza queste lampade Uv, però siamo contenti di averle e di avere una scuola senza contagi per ora e speriamo sia così per diverso tempo. Abbiamo avuto solo fortuna? Non lo so, comunque noi qualcosa abbiamo cercato di fare».

Giovanni Cristiani

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