Morto dopo l’intervento di ernia
Condanna per due medici

Erba: un anno e otto mesi complessivi per i sanitari, assolto un terzo collega Paziente deceduto nel 2016. I giudici: non fecero la radiografia necessaria

Si è concluso con due condanne e una assoluzione il processo istruito in tribunale, a Como, per la morte di Domenico Spanò, 42 anni, di Reggio Calabria, deceduto il 15 novembre del 2016 all’ospedale Fatebenefratelli dopo essere stato sottoposto a un intervento per un’ernia.

Il giudice Walter Lietti ha assolto la dottoressa Ilaria Antonini, 41 anni di Venegono Superiore (Va) condannando a un anno il suo collega Umberto Politi, 67 anni di Oggiono, e a otto mesi Maria Paola Giusti 36 anni di Meda. Il tribunale ha anche stabilito un risarcimento, a titolo di provvisionale immediatamente esigibile, di 300mila euro, salvo poi rimandare ad altra, separata sede giudiziaria (civile) la liquidazione ulteriore del danno.

I due medici condannati sono i professionisti che assistettero il paziente nel decorso di un intervento eseguito «con modalità corrette» - secondo i periti del tribunale - il 10 novembre. I problemi iniziarono dal giorno successivo, quando il paziente prese a manifestare sintomi quale vomito, dolore, agitazione e difficoltà di deglutizione: nella lettura che ne hanno dato i periti quei sintomi avrebbero dovuto indurre il sospetto di una possibile recidiva precoce dell’ernia . I medici, invece, stante il capo di imputazione si sarebbero limitati a escludere problematiche di natura cardiaca, senza procedere alla radiografia del torace che avrebbe probabilmente rivelato quel che stava accadendo. Probabile il ricorso in appello.

L’articolo completo su La Provincia di mercoledì 12 febbraio

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