Monica in lacrime
«Io, esca per Lidia»

Omicidio di Mozzate, la confessione della fidanzata di Dritan Demiraj: «Scrivevo i messaggi dal telefonino di Silvio»

Alla fine, anche Monica Sanchi è scoppiata in lacrime. E ha vuotato il sacco. È stata lei a condurre Silvio Mannina all’appuntamento mortale con Dritan Demiraj, è stata sempre lei che ha mandato i messaggi a Lidia Nusdorfi per attrarla all’agguato alla stazione di Mozzate.

Insomma, Monica sapeva. E ha aiutato Dritan, consapevolmente. Per questo è in carcere, al Bassone, accusata di concorso in omicidio premeditato per la morte di Lidia a Mozzate. E resta indagata per l’assassinio di Silvio Mannina al Lago Azzurro di Santarcangelo di Romana, vicino a Rimini.

La confessione di Monica Sanchi, arrivata dopo 7 ore di interrogatorio davanti al pm di Como Simone Pizzotti e ai carabinieri del Nucleo investigativo di Como, che hanno portato avanti tutta la complessa indagine, è andata a confermare le ipotesi degli inquirenti sul reale ruolo della donna, cameriera di 37 anni e fidanzata con Dritan da circa un mese e mezzo. Un ruolo, di certo, non da comparsa.

La donna ha confessato di aver usato lei il telefonino di Silvio Mannina per attirare nell’agguato mortale di Mozzate Lidia Nusdorfi. D’altronde, doveva “coprire” l’italiano un po’ stentato di Dritan e far sembrare che i messaggi arrivassero da Silvio.

Tutti i dettagli sul quotidiano La Provincia in edicola giovedì 1 maggio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA