Minaccia di buttare la figlia dal balcone
Papà di Ponte Lambro a processo

L’uomo nega tutto, ma la convivente ha presentato una denuncia ai carabinieri

Al colmo della follia avrebbe afferrato la figlia, nata neppure tre mesi prima, per il pannolino e tenendola così, con una mano, l’avrebbe fatta penzolare fuori dal balcone, minacciando di gettarla nel vuoto. Poi, rientrato in casa, l’avrebbe lanciata sul letto. È stato mandato a processo, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e di lesioni sia ai danni della bimba che della convivente, un uomo quarantenne di Ponte Lambro, di cui omettiamo le generalità per tutelare l’identità della figlia minorenne. Contro di lui il pubblico ministero di Como contesta una serie di episodi al limite della barbarie, qualora si dimostrassero provati in aula, soprattutto visto che compiuti ai danni della propria bambina di pochissimi mesi. Dal canto sui lui nega categoricamente ogni accusa e sostiene di essere vittima delle calunnie della convivente. La storia è emersa perché, un paio di anni fa, la convivente dell’uomo (e madre della piccola) si è finalmente decisa a presentarsi ai carabinieri per denunciare ogni cosa. Peraltro quella decisione ha consentito ai carabinieri anche di scoprire il coinvolgimento del quarantenne in un’altra grave vicenda, sfociata addirittura con il suo arresto. Il resoconto - negato dal diretto interessato - fatto dalla convivente ai carabinieri (forte anche di un paio di certificati medici del pronto soccorso) racconta di reazioni di stizza di fronte al pianto della bimba, con il padre che l’avrebbe in varie occasioni completamente avvolta in coperte e addirittura con un materassino causandole problemi respiratori. O, ancora, episodi nei quali la bimba veniva lavata con l’acqua gelida, causandole crisi di ipotermia. Ma indubbiamente il fatto più grave è avvenuto quando la piccola aveva pochi mesi. Durante una lite tra i due genitori, l’uomo avrebbe afferrato la bimba e l’avrebbe messa fuori dal balcone minacciando di farla precipitare: «Adesso ti faccio vedere cosa faccio alla bambina. Vuoi vedere che l’ammazzo?» avrebbe urlato l’imputato alla convivente. Quindi avrebbe scaraventato la piccola sul letto. Madre e figlia sono subito dovute correre al pronto soccorso, per via di alcune crisi che la bimba ha avuto a causa di quell’episodio. Anche la donna pochi mesi dopo, è finita in ospedale a farsi medicare causa una serie di escoriazioni a detta sua provocate dal convivente. Lui si è sempre proclamato innocente, tanto da rifiutare il rito abbreviato. E così il giudice delle udienze preliminari ha accolto la richiesta del pubblico ministero e mandato a processo l’uomo. Le prime udienze si terranno a luglio.
(P.Mor.)

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