«Milano-Meda piena di buche»
Brutto volo per il cabiatese Borella

L’incidente dell’artista e docente all’Accademia di Brera sulla sua Guzzi di sera all’uscita per Seveso. Spalla lussata, dito rotto e abrasioni ovunque: 25 giorni di prognosi

Una serie di buche nel mezzo della carreggiata di sorpasso, con una brutta caduta che poteva avere anche delle conseguenze peggiori. Filippo Borella, artista scultore di Cabiate, ha vissuto la brutta avventura la scorsa settimana sulla superstrada Milano-Meda, mentre ritornava a casa.

«Erano le 22.40 e con la mia Moto Guzzi 850 T5 (un veicolo storico 1971 appartenuto alla Polizia Stradale) ero all’altezza dell’uscita per Seveso -racconta il cabiatese, di 47 anni -. Il tratto di strada, tra l’altro, non era illuminato. Ero in corsia di sorpasso e un’auto, per agevolarmi, si spostava». Una manovra normale, rischiava però di trasformarsi in tragedia.

«All’improvviso mi sono trovato di fronte un manto stradale pieno di buche:una situazione non nuova sulla Milano-Meda -prosegue Borella che dal 2008 è docente di arte visiva e discipline architettoniche all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano -.Le buche mi hanno fatto sbandare a tal punto da impedirmi il controllo del mezzo. La moto è caduta, trascinandomi e ribaltandomi sull’asfalto per circa un centinaio di metri».

La paurosa corsa del centauro, si concludeva nell’erba di fianco alla corsia di destra, mentre la Guzzi ha proseguito per altri cinquanta metri, bloccandosi nel mezzo della carreggiata.

«La macchina dietro di me si è prontamente fermata bloccando le auto che stavano sopraggiungendo -dice Borella -.E questo ha evitato danni peggiori. Mi sono trovato a terra, con la spalla destra lussata e il viso pieno di sangue. Non so chi abbia chiamato i soccorsi ma è sopraggiunta in breve tempo un’ambulanza della Croce Rossa di Novate Milanese che mi ha posizionato sulla spinale e caricato sul mezzo».

Sul luogo è arrivata anche una volante della Polizia Stradale di Milano a rilevare i dati. Lo sfortunato centauro veniva portato, in codice giallo, al pronto soccorso dell’ospedale di Desio, da dove veniva dimesso il giorno seguente con una prognosi di 25 giorni per una spalla da rimettere a posto, un dito rotto, un mento da sistemare e abrasioni ovunque.

© RIPRODUZIONE RISERVATA