Migranti alla stazione
Alfano: «Via da Como»

Il ministro dell’Interno a Villa d’Este: non possono scegliere loro dove stare

«Più vengono al Nord, più li mandiamo a Sud». Per gli irregolari: «Rimpatrio»

«L’idea di stazionare qui per attraversare la frontiera è sbagliata». Lo ha detto ieri il ministro dell’Interno Angelino Alfano a margine del Forum The European House Ambrosetti rispondendo a “La Provincia” sulla situazione comasca. Il ministro non è andato di persona alla stazione San Giovanni a vedere i circa 300 migranti accampati nel giardino e all’interno della struttura da due mesi, ma ha parlato con il prefetto di Como Bruno Corda subito dopo pranzo. Una volta aperta la struttura di accoglienza temporanea nell’area ex Rizzo in zona San Rocco, prevista per la metà di settembre, l’accampamento alla stazione dovrà sparire secondo il Governo. Cosa succederà per i migranti attualmente alla stazione perché vogliono andare nel Nord Europa e non hanno intenzione di formulare richiesta d’asilo o di presentare la domanda per la relocation? «Noi abbiamo delle regole - la risposta del ministro - che prevedono che si entra in accoglienza se si è profughi e se si è in un sistema previsto dall’ordinamento. Gli irregolari, a maggior ragione quelli che non hanno nemmeno presentato la domanda perché loro stessi sanno di non scappare da una guerra o da una persecuzione, devono essere rimpatriati». E su coloro che non hanno la volontà di restare in Italia ha chiarito, rispondendo alla nostra domanda: «La regola generale è che noi diamo accoglienza, ma siamo noi a scegliere dove accogliere i migranti. Non possiamo immaginare che sia il migrante a scegliere il posto dove essere accolto. E anzi dobbiamo affermare il principio che più vengono al Nord tentando di passare la frontiera, più li rimandiamo a Sud. Quindi l’idea di stazionare qui per attraversare la frontiera è un’idea sbagliata. È un lavoro che abbiamo fatto a Ventimiglia, che stiamo facendo al Brennero, dove abbiamo scongiurato la costruzione di un muro dando un contributo alla tenuta d’Europa, e lo stiamo facendo anche qui a Como».

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