Maxi rapina al casinò, fermato il “palo”

Sarebbe stato un dipendente del reparto “slot” ad aprire le porte all’autore del colpo da 750mila franchi. È ancora latitante “l’uomo con lo zainetto”: in azione con baffi e naso finti

Identificato grazie alle videocamere di sicurezza: avrebbe consentito all’uomo armato che la mattina del 28 marzo scorso ha dato l’assalto al casinò, di accedere all’ufficio cassa e di portare a termine la rapina da 760mila franchi.

Sono gli elementi che, due mesi dopo quel clamoroso colpo, hanno portato nella mattina di lunedì i carabinieri di Campione ad eseguire il fermo ordinato dalla Procura di Como a carico di un dipendente della casa di gioco, 54 anni ancora da compiere (è nato a Como l’8 agosto 1964), residente a Mendrisio. Al Casinò è responsabile della sala slot machine e tavoli.

Il procuratore Nicola Piacente, spiega come si è arrivati proprio a lui: «Grazie alle riprese delle telecamere di sicurezza del casinò, sia quelle esterne che quelle interne».

Ad indirizzare gli inquirenti su di lui sono stati «contatti visivi sospetti scambiati con l’esecutore materiale della rapina». Vi sarebbero inoltre «le segnalazioni da parte alcuni dipendenti di suoi comportamenti anomali quel giorno».

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