Mattarella divide

Entusiasmo dal Pd
Gli strali della Lega

I politici lecchesi sull’elezione del Capo dello Stato

Virginio Brivio ha fatto un tifo quasi da “ultrà”

Daniele Nava: «Metodo renziano, da gradasso»

L’arco politico lecchese si spacca a metà tra pro e contro Mattarella. Centrosinistra compatto a favore, centrodestra negativo, ma con sfumature.

Il sindaco Virginio Brivio ha ovviamente fatto quasi un tifo da”ultrà” : «Sono molto contento – esclama -. Il nostro è un Paese che ancora sa decidere; lo dimostrano la stabilità di governo, un’elezione del presidente in tempi rapidi e un nome di ampia convergenza. La persona scelta, inoltre, non è soltanto competente e mite ma anche decisa, a dispetto delle apparenze». L’analisi politica è una sola: «L’elezione di Mattarella è un bel segnale. E anche per Renzi è un bel risultato. Una risposta a chi lo sbeffeggia non riconoscendogli la figura di statista».

«Una figura di primo piano»

Anche Gianmario Fragomeli, deputato del Pd, non ha dubbi e ha espresso il suo consenso a Mattarella anche su Facebook e sul suo blog: «È sicuramente la persona giusta: serviva come ricomposizione del centrosinistra. È benvoluto da tutti, è un costituzionalista, una figura di primo piano che garantisce la conclusione del percorso di riforme. Già due anni fa era nella rosa dei “papabili”, e per me era già allora la persona giusta. Un uomo integerrimo».

L’onorevole Pd Veronica Tentori si dichiara «molto contenta perché è una persona di alto livello e che sarà una figura di garanzia per tutti. Questo è un successo del Partito Democratico - continua - ma anche la dimostrazione di un grande senso di responsabilità di tutte le forze di Governo. Sono orgogliosa di questo risultato e orgogliosa del mio partito».

Di segno diametralmente opposto l’analisi di Paolo Arrigoni, senatore della Lega Nord: «Il rottamatore Renzi è riuscito a convincere la sua sinistra e anche Sel a votare un esponente democristiano della prima repubblica di osservanza demitiana che riporta in auge il centralismo contro il federalismo». Arrigoni chiosa: «Il centrodestra è allo sbando con la sola Lega Nord a tenere la schiena dritta. Un Ncd completamente asservito a Renzi e Forza Italia alla deriva. Sono mancate decine di schede bianche sulle 140 attese da Forza Italia: è la dimostrazione che Renzi è un premier spregiudicato e che se n’è fregato del Patto del Nazareno». Daniele Nava sottosegretario agli Enti Locali di Regione Lombardia, critica il nome scelto: «Un partito che sta al governo come Ncd ed esprime tre ministri è in difficoltà a non votare un presidente imposto con questo metodo renziano, ovvero da gradasso, da “faccio tutto io”. Ma, onestamente, per quanto mi riguarda, il nome è inaccettabile. È un vecchio cattocomunista. Se questo è il nuovo che Renzi propone, siamo a posto. Meglio, però, essere un partito che decide, rispetto a un partito, FI, che decide per la scheda bianca e poi se ne ritrova decine in meno».

I distinguo della Brambilla

Non è d’accordo Michela Vittoria Brambilla di Forza Italia, che ha subito mandato un telegramma di auguri al neo presidente: «L’esser stato eletto come presidente di parte non impedirà ad una degna persona di essere il presidente di tutti – ha commentato Brambilla -. Abbiamo fatto bene a votare scheda bianca: la bulimia di poltrone che affligge la sinistra non si è arrestata neppure davanti al Colle più alto. E Forza Italia non poteva avallare con il proprio sì una scelta alla quale non ha partecipato e un metodo che contraddice clamorosamente quello seguito per un anno, anche a rischio di non essere compresi dai rispettivi elettori, sulle riforme e sulla legge elettorale». 

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