Maroni: grande rispetto
per il voto svizzero

«Ma quello della libera circolazione tra persone è un principio di civiltà acquisito e da cui non si può tornare indietro»

«Vorrei che una simile iniziativa si facesse anche da noi, perché chi governa deve sempre fare i conti con la realtà che cambia, per questo mi piacerebbe che simili referendum si facessero anche da noi, per sentire l’opinione del popolo sovrano. Ma quello della libera circolazione tra persone è un principio di civiltà acquisito e da cui non si può tornare indietro». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, in un’intervista rilasciata, questa mattina, al giornale radio

della Radio svizzera italiana.. «Accolgo con grande rispetto questo voto - ha sottolineato Roberto Maroni -, perché, quando si pronuncia il popolo, chi governa deve tenerne sempre conto..Questo voto cambia un po’ la situazione e ci costringe a scendere in campo: l’importante è farlo subito. So che Roma si è già mossa con Berna, per rinegoziare il trattato che riguarda i

frontalieri e, ovviamente, non voglio che lo faccia senza

coinvolgere la Lombardia».

«Una delle questioni cruciali nei rapporti tra i nostri due territori di confine - ha rilevato il presidente della Lombardia - è quella della questione fiscale: noi abbiamo una pressione fiscale elevatissima, che induce molti a cercare lavoro in Svizzera, nel Canton Ticino, quindi, come abbiamo fatto con la Carta sconto benzina, chiederò al Governo di concedere alla Lombardia la possibilità di istituire delle zone franche dal punto di vista fiscale».

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