Lombardia, più pesticidi nell’acqua

L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ha diffuso ieri i dati del dossier 2016. Tra Como, Lecco e Sondrio 49 stazioni di prelievo: 26 oltre i limiti, 23 no. In superficie più grave che nel sottosuolo

Sempre più pesticidi e sostanze inquinanti nelle acque di laghi e fiumi della Lombardia. A dirlo è l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che ieri ha pubblicato i risultati del “Rapporto nazionale pesticidi nelle acque” riferito agli anni 2013 e 2014.

La rete, che nella nostra regione comprende 303 punti di monitoraggio delle acque superficiali e 521 punti di monitoraggio di quelle sotterranee (con una densità superiore alla media nazionale), fa emergere infatti un costante aumento di ritrovamenti di sostanze inquinanti con livelli superiori alla quota di soglia stabilita per legge.

In particolare le indagini effettuate su 3.209 campioni (per un totale di 80.857 misure analitiche) hanno dimostrato che nelle acque superficiali ci sono residui nel 78,5% dei punti e nel 38,6% dei campioni analizzati; tra le 43 sostanze inquinanti ritrovate, le più frequenti sono Ampa, terbutilazina, terbutilazina-desetil e glifosate, ovvero componenti di alcuni tra i più comuni diserbanti e pesticidi, alcuni dei quali sono recentemente finiti nell’occhio del ciclone perché sospettati di essere cancerogeni.

Se spostiamo invece l’attenzione sulle acque sotterranee, l’analisi fa emergere una presenza di pesticidi nel 41,3% dei punti e nel 32,0% dei campioni. In questo caso le sostanze ritrovate sono state 26, tra le quali spiccano ancora una volta terbutilazina-desetil, atrazina-desetil ed atrazina, ovvero un potente erbicida.

I ricercatori dell’Ispra, però, non si limitano solo a verificare se esistano delle contaminazioni dell’acqua: l’obiettivo è infatti capire se le sostanze inquinanti si trovino in concentrazioni tali da compromettere il livello di qualità ambientale. Sotto questo aspetto i dati sono un po’ più confortanti, specialmente se prendiamo come riferimento le acque sotterranee che risultano contaminate oltre la soglia standard di qualità ambientale (Sqa) solo nel 13,2% dei punti; un valore, questo, che sale però fino al 55,4% dei punti per le acque superficiali.

Se restringiamo l’analisi al solo territorio delle province di Como, Lecco e Sondrio (49 stazioni di rilevamento: 26 positive) invece, i risultati appaiono nettamente spaccati in due: le acque superficiali risultano sopra la soglia di qualità ambientale in tutti e nove i punti di monitoraggio, che coprono ogni parte della provincia, dall’Alto Lago con Consiglio di Rumo fino all’Olgiatese, mentre va molto meglio per le acque sotterranee. In questo caso, invece, tutti e nove i punti di rilevamento mostrano valori al di sotto dei limiti standard.

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