Lo scout ustionato in baita
Per i medici è fuori pericolo

Ricostruita la dinamica dell’incidente: a provocare il ritorno di fiamma sarebbe stato un accompagnatore

Novità sulla vicenda del bimbo rimasto ustionato giovedì all’esterno della casa scout Don Titino di Prestino. Intanto la conferma che il bimbo è residente ad Agnatello nel cremonese, dove ha sede anche il gruppo Scout con cui avrebbe dovuto trascorrere una settimana di vacanza. Quindi la dinamica: a tentare di attizzare il fuoco con alcol denaturato era stato un giovane capo scout e accompagnatore di 23 anni, che aveva pensato di fare ricorso a quell’espediente per vincere l’umidità ch eimpediva al fuoco di svilupparsi. Il ritorno di fiamma aveva colpito lui, l’istruttore, in modo solo parziale e il bimbo con tutt’altra violenza. Subito soccorso e medicato con acqua, era stato poi accompagnato in ospedale dal capo scout Arnaldo Bastia e dalla moglie di quest’ultimo, che hanno poi spiegato di aver ritenuto che trasportarlo direttamente avrebbe consentito loro di guadagnare del tempo, vista la non perfetta “rotabilità” della strada che sala all’ex Baita Elisa, non agevole per un’ambulanza. Lo stesso Bastia aveva poi seguito in auto l’ambulanza che di lì a un paio d’ore avrebbe accompagnato il bimbo dal Sant’Anna all’ospedale Buzzi di Milano, dov’è tuttora ricoverato. Per il momento la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando il reato di lesioni colpose. Se in ogni caso la prognosi non cambierà, l’indagine sarà archiviata a meno che i genitori del bimbo nn decidano di presentare querela, circostanza che parrebbe al momento esclusa. Le condizioni del lupetto migliorano: è già considerato fuori pericolo.

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