Lecco. Il laboratorio Nervi
Altro tassello in aiuto alle imprese

Al campus, inaugurata la struttura nella ex Maternità, gli spazi dedicati all’architetto ospitano disegni, foto, oltre all’archivio dei progetti dell’impresa Badoni

Si è alzato ieri il velo dal Laboratorio Pier Luigi Nervi, destinato a rappresentare un ulteriore punto di riferimento nell’ambito delle strutture dedicate a ricerca, approfondimento e studio che fanno capo al Polo lecchese del Politecnico di Milano.

Una realizzazione – allestita già da tempo ma che attendeva il simbolico taglio del nastro – basata sulla donazione che la Fondazione Nervi ha voluto fare all’ateneo, al fine di valorizzare la figura di uno dei progettisti italiani più importanti e famosi nel mondo.

A fare gli onori di casa, ricordando che «il laboratorio non si è mai fermato e anzi ha condotto una serie di attività, ottenendo anche accesso a un finanziamento importante», è stato il prorettore Manuela Grecchi, che quindi ha lasciato il microfono al consigliere regionale Mauro Piazza. Il quale, tra le altre cose, lavora in una delle strutture che proprio Nervi ha progettato, il grattacielo Pirelli. «La Regione non concede fondi, investe in progetti perché ci crede e in questo Polo universitario ha sempre creduto molto». Quindi ha dedicato alcune parole al “Pirellone”, «simbolo di Milano, della rinascita industriale della regione e della bellezza».

Il cuore della presentazione è però consistito nell’intervento di Elisabetta Margiotta Nervi, segretario generale della Fondazione Pier Luigi Nervi, che ha ripercorso la produzione del progettista che nel secolo scorso ha lasciato un’impronta importante sull’ingegneria e sull’architettura: «La Fondazione ha preso forma oltre dieci anni fa per sostenere la ricerca e la conoscenza sull’opera di Nervi. Il Laboratorio stesso è nato con questo spirito, mentre la mostra “Architettura come sfida” rappresenta il cuore dell’allestimento nell’ex Maternità. Nervi è stato uno dei maggiori protagonisti dell’architettura strutturale del Novecento. Fin dagli albori del suo percorso inizia a utilizzare, fino a sceglierlo come proprio materiale di elezione, il calcestruzzo armato. Da subito è sia progettista che costruttore, caratteristica che lo rende unico nel panorama novecentesco: ultimo dei grandi maestri costruttori».

Alessandro Colombo, che si è occupato dell’allestimento dello spazio del Laboratorio Nervi nell’ex Maternità, ne ha quindi illustrato le caratteristiche. In primo luogo, l’area è caratterizzata dalla sala che ospita l’esposizione permanente “Pier Luigi Nervi Architettura come Sfida” (Curatela e allestimento di Alessandro Colombo e Paola Garbuglio). Questa è basata su dodici icone dell’architettura di Nervi, così come individuate nel percorso di ricerca e di mostra “Pier Luigi Nervi_Architettura come Sfida” che si è sviluppato a tappe, in Europa e in Italia, tra il 2010 e il 2021. Ciascun progetto è rappresentato attraverso un modello strutturale realizzato in stampa 3d, una serie di disegni - copie anastatiche degli originali -, alcuni scatti fotografici d’epoca e contemporanei. In particolare, le immagini contemporanee, a cura di Mario Carrieri (che negli anni scorsi ha girato il mondo su incarico della Fondazione Pln), “rileggono” l’opera di Nervi a più di mezzo secolo di distanza dalla sua realizzazione.

C’è poi, nel Laboratorio inaugurato ieri, uno spazio per esposizioni temporanee, perché «la struttura non celebra solo cosa è stato fatto – ha evidenziato Alessandro Colombo -, ma è anche aperto alle nuove iniziative». In questo periodo vi è allestita l’esposizione temporanea “La fabbrica sospesa. Il restauro della cartiera di Pier Luigi Nervi a Mantova”.

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