Lecco: banconote false

«Attenti agli imbrogli»

Soldi falsi, contraffatti alla perfezione. Dopo i 20 euro che hanno “invaso” l’Europa ora arrivano i 100 euro più difficili da smerciare ma contraffatti talmente bene da sembrare veri

Soldi falsi, contraffatti alla perfezione. Dopo i 20 euro che hanno “invaso” l’Europa ora arrivano i 100 euro più difficili da smerciare ma contraffatti talmente bene da sembrare veri.

La polizia locale guidata dal comandante Franco Morizio nei giorni scorsi ne ha sequestrati sei pezzi. Sequestrati durante una serie di controlli che hanno permesso di recuperare varia merce contraffatta, e con questa c’erano pure dei soldi falsi.

Sei pezzi da 100 euro che aspettavano solo di essere introdotti sul mercato lecchese. «Sono in corso indagini in varie direzioni - assicura il comandante Morizio - le sei banconote rinvenute erano contraffate al meglio, e questo è molto preoccupante». I soldi sono stati trovati in un luogo dove alcuni venditori abusivi avevano nascosto la propria merce, oltre ai prodotti smerciati illegalmente, anche sei banconote da 100 euro false. Banconote che gli abusivi potrebbero aver utilizzato per pagare la merce contraffatta. In poche parole cercando di fregare i fornitori di merce falsa.

Oppure potrebbe esserci pure un giro insospettabile. I soldi falsi potrebbero essere destinati a persone lontano da ogni sospetto, il cui obiettivo sarebbe quello di fare shopping nei negozi del centro rifilando le banconote contraffatte e intascando il resto in soldi veri. O ancor più facile smerciando i 100 euro falsi nei bar.

Il comandante Morizio invita tutti a fare molta attenzione, dai commercianti ai singoli cittadini. «E’ sempre bene controllare i soldi, se si hanno sospetti chiedete una verifica in un negozio o in un supermercato che ha i dispositivi di verifica, quelle macchinette che controllano l’autenticità - prosegue Morizio -. Se qualcuno vi chiede di spezzare una banconota da 100 euro in due da 50 euro, fate attenzione, i trucchi sono sempre tanti».

Dal cliente che fa una spesa di 5 euro e insiste per pagare con 100 euro, a quello che beve un caffè e va alla cassa con 100 euro assicurando di non avere neppure uno spicciolo.

«I soldi falsi andrebbero consegnati in banca - rimarca il comandante Morizio - che li ritira, però chiaramente non li rimborsa».

Attenzione, perché chi non consegna i soldi falsi e li utilizza sapendo che sono contraffatti rischia un’accusa per smercio di denaro falso.

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