Le caselle mail di Libero e Virgilio non funzionano da domenica notte: «Colpa di un bug del nuovo sistema di storage»

Tecnologia L’azienda italiana - Italiaonline - che da 25 anni offre ai cittadini un servizio di scambio e-mail tramite i due server Libero e Virgilio è responsabile di un disservizio che da ormai tre giorni sta privando milioni di utenti della possibilità di inviare e ricevere comunicazioni. Ecco cosa sta succedendo

Il primo segnale di disservizio è apparso nella notte tra domenica 22 e lunedì 23 gennaio su milioni di caselle di posta elettronica di Libero e Virgilio: agli utenti infatti risultava impossibile accedere alle proprie mail, a causa di un guasto. Un guasto però che ha avuto una soluzione tutt’altro che rapida, anzi, è tuttora in corso: per gli utenti di Libero e Virgilio è impossibile accedere alla propria schermata per la consultazione delle mail sul pc ma anche sul telefono non si riesce a ricevere o inviare le mail.

Siamo al terzo giorno di blocco e ancora nessuna soluzione è stata trovata: a essere colpiti sono stati, in Italia, 9 milioni di account. Ma perché proprio Libero e Virgilio? Innanzitutto perché i due server di servizio e-mail dipendono da un’unica azienda, Italionline. Quest’ultima, tramite comunicati, ha fatto sapere che si sta occupando del disservizio dipendente da un guasto dei data center, i dispositivi dove vengono gestiti i dati e i servizi come le mail. Ma di quale natura sia il guasto e quali siano le tempistiche previste per la sua risoluzione non è ancora dato sapere. L’unica rassicurazione che l’azienda si è limitata a fornire riguarda la possibilità per gli utenti di recuperare, una volta risolta la problematica, i dati e le mail del passato.

Nella serata di martedì il responsabile tecnologico dell’azienda ha fatto notare che il problema non dipende direttamente da Italiaonline e che è escluso l’attacco di un hacker. Ha inoltre riconosciuto la portata del disservizio informatico che, raggiunti i tre giorni, si presenta come uno dei più gravi degli ultimi anni: «Come abbiamo avuto modo di comunicare ai nostri utenti in queste ore, in 25 anni di servizio fedele agli italiani, non ci è mai successo di restare off-line per così tanto tempo».

Una nota dell’azienda resa pubblica oggi, 25 gennaio, a tre giorni dall’inizio del grave disservizio, sembra però dare una prima effettiva spiegazione di quanto sta accadendo: «Nelle scorse settimane, al fine di offrire un servizio sempre migliore e sempre più aggiornato - si legge - abbiamo introdotto un’innovativa tecnologia di storage a supporto delle nostre caselle mail, fornita da un vendor esterno, un produttore di tecnologie di storage utilizzato da alcune delle più grandi società al mondo. Purtroppo, un bug del sistema operativo ne ha compromesso il corretto funzionamento e, di conseguenza, quello delle caselle di posta presenti su di esso. Il vendor sta lavorando incessantemente per la risoluzione del problema, creando un fix per la soluzione della problematica, con il supporto di tutti i nostri team interni. Trattandosi però di un bug a livello di sistema operativo, la soluzione sta richiedendo i tempi tecnici di sviluppo, con l’obiettivo primario di tutelare l’integrità dei dati».

E mentre qualcuno parla già di class action, ovvero un’azione legale collettiva contro l’azienda, Italiaonline, che ammette «i tempi sono stati lunghi finora, ce ne rendiamo conto», ricorda che «da 25 anni siamo il fornitore mail degli italiani, i nostri utenti non sono sparsi per il mondo, ma sono i nostri vicini di casa, i nostri amici e parenti, i professionisti del nostro Paese. Non possiamo dunque non avere come priorità la tutela dei dati degli italiani, perché sono la nostra forza. Per questo vogliamo riaprire le caselle in maniera definitiva e stabile».

Per il momento gli unici account legati a Italiaonline che sembrano non avere problemi sono le PEC (posta certificata) di Libero.

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