L’anestesista killer
sospeso per la droga
E l’ospedale sapeva

Le intercettazioni. Cazzaniga: «Devo disintossicarmi». E così chiese un periodo di pausa: «Sto esagerando». Il direttore sanitario di Saronno ne parlò con un collega

«Su quella roba lì fu corretto, perché mi disse: io ho questo problema...». Il problema ammesso da Leonardo Cazzaniga, il “medico killer” di Rovellasca, era la droga. Cocaina, per la precisione. E i vertici dell’ospedale di Saronno lo sapevano.

Intercettati in ufficio, alle 22 del 3 luglio 2015 il direttore medico Paolo Valentini e il direttore sanitario Roberto Cosentina parlano dell’assenza dal lavoro di Cazzaniga. «Questo scemo va in giro a dire che lui è l’angelo della morte - sbotta Cosentina - Devo verificare una roba, quando lui ha preso malattia, è rientrato dopo due o tre mesi, è passato dal medico competente?». Poi, annotano gli inquirenti, aspira forte con il naso simulando una sniffata, per sintetizzare il motivo del periodo di malattia chiesto dal medico del Pronto soccorso.

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