Lago basso, la mobilitazione
Tutti i sindaci in Regione

L’Autorità di Bacino e i primi cittadini contestano la gestione da parte del Consorzio dell’Adda. Lusardi: «Chiediamo un incontro urgente a Milano». La replica: «Ci confronteremo con i municipi rivieraschi»

L’Autorità di Bacino e la politica entrano a gamba tesa sui repentini saliscendi del lago, conseguenza diretta dello strapotere del Consorzio dell’Adda, che gestisce in beata solitudine i livelli del Lario.

«Siamo pronti a mobilitarci contro il deflusso selvaggio delle acque del Lario. Così non si può continuare. Ci troviamo di fronte ad un’emergenza ambientale - le parole del presidente dell’Autorità di Bacino, Luigi Lusardi -. Insieme ai sindaci chiederemo un incontro urgente in Regione Lombardia. Tutti i giorni, i centralini dell’Autorità di Bacino ricevono lamentele da amministratori pubblici e semplici turisti», dopo il nuovo allarme sul lago che «in una settimana si è svuotato».

Per dare un’idea del saccheggio di acqua cui è sottoposto quotidianamente il Lario (a beneficio dell’agricoltura di pianura e soprattutto delle multinazionali dell’energia), basti pensare che solo nelle ultime trentasei ore il lago ha lasciato sul campo qualcosa come 8,2 centimetri. Di questo passo entro il fine settimana (ben prima delle più pessimistiche previsioni) il Lario finirà sotto lo zero idrometrico, con tutte le problematiche che il segno “meno” comporta.

«Evidente che con questo caldo aumenti la richiesta di energia elettrica e di conseguenza di acqua per alimentare le centrali. Senza dimenticare le necessità dell’agricoltura di pianura. Mi chiedo perché noi dobbiamo continuare ad essere spettatori paganti - nel senso che i danni vengono pagati dai Comuni - di questa situazione che dura ormai da tempo immemore» sottolinea l’ex sindaco di Cremia - oggi consigliere - Guido Dell’Era.

In realtà l’Autorità di Bacino già il 19 giugno di due anni fa aveva avanzato richieste ben precise attraverso la politica, tra cui quella di avere un rappresentante all’interno dell’organo di controllo del Consorzio dell’Adda.

In ventiquattro mesi, tali richieste sono rimaste ferme al palo. Da qui anche lo scetticismo di molti sindaci e amministratori. «Stiamo lavorando per realizzare un progetto reale e concreto e fare di tutta un’erba un fascio è sbagliato», questo l’incipit della dettagliata nota diffusa nel pomeriggio a firma del presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, del consigliere Mauro Piazza e del deputato lariano Alessio Butti (vice presidente della Commissione Territorio e Ambiente della Camera).

Che aggiunge: «Regione Lombardia ha messo in campo risorse pari a 600 mila euro. I due atenei hanno da subito avviato la raccolta dei dati necessari per concludere la prima fase. A causa dell’emergenza Covid è stata chiesta una proroga di tutte le scadenze previste dalla convenzione. A settembre si pensa comunque di organizzare un confronto con i sindaci dei Comuni rivieraschi».

(Marco Palumbo)

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