La promessa: «Lombardia,
tutti vaccinati entro giugno»

L’assessore Letizia Moratti: ««È nostro obiettivo prioritario pianificare un modello di vaccinazione massiva adatto al territorio e alla popolazione lombarda». Comitato con Guido Bertolaso

In Lombardia «l’inizio della somministrazione dei vaccini anti-Covid per gli ultra ottantenni è previsto per il 24 febbraio». Lo ha precisato l’assessore al Welfare Letizia Moratti. Poi le comunicazioni di Bertolaso: tutta la popolazione lombarda entro giugno.

La raccolta degli adesioni per gli ultra ottantenni, ha specificato Moratti, avverrà tramite i medici di base o l’assistenza domiciliare, oppure attraverso l’accesso a un portale dedicato, direttamente o con il supporto supporto familiari. La persona sarà quindi ricontattata e sarà precisato il luogo in cui effettuare la vaccinazione.

Per la gestione del piano vaccinale anti Covid, la Regione Lombardia ha anche previsto una governance, «con un comitato guida formato dal presidente Attilio Fontana, dal vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti, dall’assessore alla Protezione civile Pietro Foroni e da Guido Bertolaso» ha spiegato Moratti.

Per l’avvio della fase massiva di vaccinazione, che riguarderà 6,6 milioni di persone, è prevista «un’azione capillare di informazione da parte di Regione Lombardia - ha spiegato l’assessore al Welfare -. Nella prima settimana si inizierà con l’invio di lettere e materiale informativo. Entro due settimane ci sarà l’accesso al portale delle vaccinazioni con priorità alle categorie indicate. Le adesioni saranno raccolte anche dal portale aperto dai farmacisti e dei medici di medicina generale e al contatto diretto con il call center».

Fino al 31 gennaio, in Lombardia, tra personale sanitario, sociosanitario, ospiti e operatori delle Rsa, sono state vaccinate 305.814 persone: 237.793 sono state le prime dosi (il 74% del totale), mentre 68.521 sono state le seconde dosi (21%). La prima fase del Piano Vaccini si concluderà il 23 febbraio.

La cosiddetta fase 1 bis, che prenderà il via il 10 febbraio, coinvolgerà invece Rsd, residenzialità psichiatriche, l’assistenza domiciliare e i suoi operatori, i centri diurni delle Rsa, i farmacisti, i dentisti e la sanità militare, gli ambulatori accreditati e i medici liberi professionisti così come gli informatori scientifici del farmaco e altri operatori in ambito sanitario da censire. «È in corso una puntuale ricognizione per ulteriori categorie prioritarie - ha puntualizzato - una raccolta delle informazioni di contatto ed è previsto l’inizio delle somministrazioni a partire dal 10 febbraio sulla base delle adesioni».

«Dopo questa prima fase che era sulla base di target specifici - ha continuato - occorre però chiarire alcuni punti con il Governo. In particolare - ha sottolineato Moratti - serve una Conferenza Stato Regioni nella quale verificare i criteri di distribuzione dei prodotti vaccinali in relazione alla popolazione individuata poiché questo criterio potrebbe generare difformità tra le regioni e non rispondere effettivamente ai bisogni dei cittadini. Per questo sarebbe opportuno avere una definizione centralizzata e condivisa delle priorità per categorie, in modo da poter garantire più uniformità possibile tra le regioni».

L’avvio della fase massiva, denominata «Fase 2» conferma il canale delle strutture ospedaliere pubbliche e private (hub), aggiungendo quello dei medici di base, delle farmacie, delle strutture cosiddette massive.

«L’ipotesi di categorie prioritarie che potrebbero ricevere per prime i vaccini del contingente AstraZeneca che abbiamo per ora individuato - ha aggiunto la vicepresidente - è quella di appartenenti alle forze dell’ordine, al personale scolastico, al comparto della giustizia e al trasporto pubblico locale. L’avvio della fase massiva previsto a breve - ha specificato la vicepresidente - richiede una capillare comunicazione verso il cittadino. Per questo, entro una settimana, saranno forniti i dettagli delle procedure di adesione e prenotazione e entro due settimane sarà attivo il portale dedicato alla prenotazione delle vaccinazioni. Gli strumenti di raccolta delle informazioni di contatto e adesione, oltre al portale dedicato, saranno inoltre il portale dei medici di medicina generale e dei farmacisti e il contatto diretto tramite call center».

«È nostro obiettivo prioritario - ha aggiunto - pianificare un modello di vaccinazione massiva adatto al territorio e alla popolazione lombarda. Per questo abbiamo già effettuato delle simulazioni e ipotizzato che esso sia scalabile e valutato sulla capacità effettiva di erogare e pianificare. I criteri per la scelta dei potenziali centri territoriali e dell’attività di somministrazione saranno di volta in volta da verificare con gli enti locali».

Per quanto riguarda il piano di consegne dei vaccini alla Lombardia, dall’1 al 7 febbraio arriveranno 95mila vaccini (84mila Pfizer e 11mila Moderna), dall’8 al 14 febbraio il totale dei vaccini alla Lombardia sarà di 178.904 (grazie soprattutto all’arrivo di quelli Astra Zeneca), per poi passare ad un totale di 215.048 nella terza settimana. Entro fine mese i vaccini consegnati saranno 675.952.

«Ho chiesto la possibilità di rintrodurre il criterio del “target” nella distribuzione dei vaccini anti-Covid alle Regioni, che quasi tutte stanno chiedendo» ha poi spiegato Letizia Moratti: «Ho chiesto una riunione della Commissione salute per chiedere a Bonaccini la convocazione di una conferenza Stato-Regioni per verificare i criteri distribuzione dei vaccini», spiega evidenziando che il criterio della popolazione nella distribuzione dei vaccini anti Covid «non soddisfa» la Regione Lombardia, che ha proporrà alla struttura commissariale di ritornare al criterio del «target».

Nel primo pomeriggio la conferenza stampa della Regione Lombardia, con un annuncio: «Sarà la più importante operazione di Protezione civile mai realizzata in Italia» ha detto Guido Bertolaso, nuovo consulente per la campagna vaccinale della Lombardia, nel corso della conferenza con il presidente Attilio Fontana e la vicepresidente Letizia Moratti. «Sono un funzionario dello Stato e quindi darò tutta la mia vita per contribuire a risolvere i problemi del mio adorato Paese». Bertolaso ha specificato: parlando di una «vaccinazione «massiva» Bertolaso ha annunciato che la campagna si svolgerà «24 ore al giorno, per 7 giorni alla settimana, ovviamente su turni» e ha aggiunto: «Mi sono abbassato lo stipendio in accordo con Fontana: non prenderò neanche un euro. Sarà tutto gratis».

«Voglio ringraziarle Bertolaso - ha sottolineato Fontana - per la decisione di riprendere la collaborazione con noi. Ci diede un aiuto fondamentale per la realizzazione dell’ospedale in fiera, concluso in poche settimane. Ora abbiamo la sua disponibilità per un momento così delicato che è la campagna vaccini anti Covid. In una situazione in continua evoluzione in materia di gestione dei vaccini - ha ricordato il presidente Fontana, richiamandosi alla recente decisione dell’Agenzia del farmaco che ha autorizzato l’estensione agli over 50 dell’antivirus prodotto da Astra Zeneca - abbiamo bisogno di grande capacità e di efficienza, della professionalità di chi ci sa dare sicurezza. Bertolaso lo ha dimostrato in tutta la sua vita e lo farà anche in questo caso qui, in Regione Lombardia».

E una data che fa sperare i lombardi: «Il traguardo di vaccinare tutta la regione Lombardia prima di giugno è assolutamente possibile» ha detto Bertolaso.

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