«La paura di Coletti è anche la mia
I ragazzi vedono ma non guardano»

Erasmo Figini commenta le riflessioni del vescovo fatte nel discorso alla città

«Dobbiamo aiutarli: sviluppare l’avventura dello sguardo diventa conoscenza»

Ragazzi che trascorrono mezze giornate davanti a un video, sempre meno capaci di raccontare, dar voce ai loro sentimenti, organizzare pensieri. Fra le emergenze evidenziate dal vescovo Diego Coletti nel suo discorso alla città, in occasione di Sant’Abbondio (ieri ripreso sulle colonne de L’Ordine), il vuoto educativo spicca quasi come una prima causa del malessere sociale oggi diffuso e dilagante.

Come ha raccolto questo messaggio chi è impegnato concretamente sul fronte educativo? Erasmo Figini, da anni immerso in un’avventura -l’esperienza di accoglienza di Cometa e della scuola Oliver Twist- che ha spalancato un futuro diverso a centinaia di giovani, condivide la puntuale analisi del vescovo Coletti e indica qualche passo significativo del tentativo intrapreso.

«Dobbiamo aiutare i ragazzi a guardare. I bambini e i ragazzi guardano ma non vedono, i mezzi tecnologici assorbono la loro attenzione e li distolgono dalla realtà. Il nostro compito inizia da qui: dal vedere la potenza che hanno dentro di loro».

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