Jet caduto sul Legnone
Ora il recupero dei rottami

Dopo le scatole nere, l’obiettivo è portare a valle anche i rottami e bonificare il canalone teatro dello schianto

Dopo le scatole nere sarà la volta dei rottami. Se in questa prima fase era urgente recuperare i dispositivi che hanno registrato le conversazioni fra i piloti e i dati di volo del jet Aermacchi M-346, schiantatosi sul versante nord del Legnone il 16 marzo, per poter dare slancio all’indagine condotta dalla Procura, nelle prossime settimane si riporteranno a valle i frammenti del velivolo militare rimasti sul versante, per poi ripulire il canale in cui si trovano.

A rendere noto questo ulteriore step è il Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Sondrio, già incaricato del recupero delle scatole nere.

I tempi non sono ancora chiari, complici anche le nevicate che in questi giorni stanno interessando la zona interessata dalla operazioni, attorno ai 1800-2000 metri di quota.

Ma non appena le condizioni meteo e della montagna lo permetteranno, una volta giunto il via libera degli inquirenti, i finanzieri procederanno con le operazioni di recupero dei rottami, tuttora sottoposti a sequestro, e di bonifica dei luoghi interessati dall’incidente aereo.

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