Inchiesta sul Lido di Villa Olmo
La finanza a Palazzo Cernezzi

La Procura ha aperto un fascicolo sulla concessione data e poi tolta alla Sport Management. Acquisiti gli atti del bando di gara. Rapinese aveva denunciato: così torna il fratello di un assessore

Finanzieri della polizia giudiziaria della Procura si sono presentati, nei giorni scorsi, negli uffici del Comune di Como per acquisire tutti gli atti del bando di gara sulla gestione del Lido di Villa Olmo. La magistratura ha dunque aperto un’inchiesta su una vicenda intricata anziché no, in cui i ricorsi al Tar si sprecano e si sono sprecati, e che lo scorso marzo si è arricchita di un nuovo controverso capitolo.

Ma partiamo dalla fine, ovvero dal decreto di acquisizione atti firmato dal pubblico ministero Mariano Fadda e che ha portato gli uomini della Guardia di finanza negli uffici del Comune. Non è dato sapere se allo stato l’inchiesta ipotizza una qualsivoglia ipotesi di reato, di sicuro si tratta di un fascicolo a carico di ignoti, nato verosimilmente sull’onda di due circostanze concomitanti: gli articoli pubblicati sulla decadenza decisa dal Comune della vincitrice dell’appalto e sulle interrogazioni dei consiglieri Alessandro Rapinese e del collega di gruppo Fulvio Anzaldo che, nel sottolineare la preoccupazione per l’improvviso dietrofront dell’amministrazione, hanno evidenziato come di fatto quella decisione finiva per rischia di tramutarsi in un favore indiretto per una società tra i cui proprietari vi è pure il fratello di un attuale assessore.

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