Il tour della Cementeria
Merone prepara
un percorso culturale

Comune e biblioteca al lavoro per tutelare

La curva dove si fermavano i camion a caricare è denominata “Vigorelli”, citando il noto velodromo; i silos dello stoccaggio della materia prima “I quaranta ladroni”.

Nonostante le ciminiere non fumino più da tempo c’è grande attenzione attorno alla Cementeria di Merone con uno studio sulla toponomastica dei luoghi che fanno ormai parte della storia del territorio e la creazione di un percorso turistico – industriale legato al cemento che si dipanerebbe all’interno del paese.

«La teleferica è stata smantellata in parte, le ciminiere non fumano più e sono sempre meno i camion in paese – spiega il sindaco di Merone Giovanni Vanossi -. Viene da chiedersi se Merone è ancora il paese del cemento e la risposta è sì. Perché dal 1929 il Comune è famoso per la sua attività cementizia che ha influenzato lo sviluppo territoriale, il suo benessere e la sua storia: una storia che va conservata. Per questo motivo stiamo progettando un “percorso del cemento”, un tour che tocchi alcuni luoghi dell’industria e del lavoro a Merone».

L’itinerario partirà dal luogo d’estrazione, l’Oasi di Baggero, per continuare in via Battisti e concludersi in via Volta all’ingresso della cementeria: «L’idea è di realizzare dei giardini di clinker e marna e far conoscere la produzione fino all’utilizzo del cemento, sia nel suo utilizzo negativo con l’urbanizzazione scellerata sia in quello positivo con il cemento decorativo. Stiamo approntando il progetto per chiedere finanziamenti».

Altro progetto già completato riguarda invece i toponimi della cementeria, i nomi dati internamente dai lavoratori

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