I licei erbesi e le lezioni online
«Attenti a privacy e sicurezza»

I presidi di Galilei e del Porta chiedono prudenza nell’uso di piattaforme e social network: «Si rischiano di diffondere dati sensibili anche con chat, gruppi e videochiamate»

La didattica online è un’ottima cosa, ma attenti alle trappole del web. I licei erbesi si mobilitano per garantire la sicurezza degli studenti che seguono le lezioni da casa: il Carlo Porta ha preparato un vademecum per professori e studenti, mentre il Galilei ha inviato un documento informativo ai genitori in merito agli strumenti messi a disposizione da Google.

«Fino ad ora - osserva Piermichele De Agostini, preside del liceo linguistico e delle scienze umane Carlo Porta - ci siamo giustamente preoccupati degli aspetti tecnici e organizzativi della didattica a distanza. Ma è necessario porsi anche il problema della privacy».

I professori hanno libertà di scegliere gli strumenti più efficaci, ma il consiglio è di avvalersi delle piattaforme già in uso: il registro elettronico Mastercom e le applicazioni di Google. La scuola, infatti, ha già un contratto con le due società e non è necessario richiedere il consenso a tutti gli studenti.

Nel caso servissero altri strumenti, è bene scegliere quelli «che non propongano messaggi pubblicitari durante l’uso e non utilizzino i dati per finalità commerciali». De Agostini solleva poi una questione sulla messaggistica WhatsApp e Telegram, con i relativi gruppi di classe: «I messaggi devono essere inviati in modalità broadcast: così il numero di cellulare di chi effettua l’iscrizione resterà nascosto agli altri membri del gruppo».

Il Carlo Porta si è posto anche il problema degli strumenti e delle connessioni: non tutti gli studenti hanno un computer o un iPad. Questi temi sono sentiti anche al liceo scientifico Galilei. La preside Roberta Rizzini ha inviato alle famiglie un documento informativo per spiegare il funzionamento della piattaforma Google Suite for Education.

«L’utilizzo dei dati incluse immagini e riprese video - si legge nella lettera - nell’ambito delle attività di didattica a distanza si limita alle attività proposte e rientra pertanto nella liberatoria firmata dai genitori all’atto dell’iscrizione. Ai docenti è vietato conservare e diffondere immagini e riprese per qualunque motivo non inerente l’attività didattica».Lo stesso vale per gli studenti: i video, con i volti dei docenti e dei compagni, non possono essere diffusi all’esterno della piattaforma.

© RIPRODUZIONE RISERVATA